Caso Lambert, i giudici: «Riprendere le cure». L‘idratazione e nutrizione dell’infermiere coinvolto in un incidente nel 2008 era stata sospesa a fine aprile dal consiglio di Stato, di Monica Ricci Sargentini
- Tag usati: diritti_umani, eutanasia, monica_ricci_sargentini, vincent_lambert
- Segnala questo articolo:
Riprendiamo dal Corriere della Sera del 20/5/2019 un articolo di Monica Ricci Sargentini. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sotto-sezione Del morire.
Il Centro culturale Gli scritti (30/6/2019)
La Corte d’appello di Parigi ha ordinato la ripresa delle cure per Vincent Lambert, il tetraplegico in stato vegetativo al centro di una decennale battaglia legale. I trattamenti che tenevano in vita Lambert erano stati interrotti solo stamattina.
La decisione è stata assunta dopo un ennesimo ricorso dei famigliari contrari alla sospensione dei trattamenti. Questa mattina, all’ospedale universitario di Reims, in Francia, era iniziata la procedura per mettere fine alle cure a Vincent Lambert, il 42enne tetraplegico in stato vegetativo da oltre 10 anni, diventato il simbolo del dibattito sull’eutanasia. L’interruzione delle cure prevedeva, secondo una fonte medica, l’arresto delle macchine per idratare e nutrire il paziente e una sedazione «controllata, profonda e continua».
I ricorsi
Nonostante i nuovi ricorsi giudiziari presentati dai genitori, i medici avevano applicato la decisione del Consiglio di Stato di interrompere le cure a Vincent Lambert. «Lo stanno uccidendo, senza averci detto nulla, sono dei mostri, dei nazisti» ha affermato la madre mentre il suo legale, Jean Paillot, ha denunciato: «È uno scandalo assoluto, i genitori non hanno neppure potuto baciare loro figlio». Il dottor Vincent Sanchez, che guida il reparto delle cure palliative dell’ospedale Se’bastopol di Reims, aveva annunciato l’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione per questa settimana. Secondo Paillot, però, si era impegnato ad attendere la risposta ai nuovi ricorsi presentati dai genitori. Quindi la richiesta di tornare sulla decisione, in nome della Convenzione Internazionale per i diritti dei disabili. «Oggi - ha denunciato Paillot - la Francia viola dinanzi agli occhi di tutti una convenzione internazionale sui diritti umani, è gravissimo e assolutamente scandaloso».
L’incidente
Lambert, infermiere psichiatrico, è in uno stato vegetativo da quando, nel settembre 2008, rimase coinvolto in un incidente stradale. Il trauma gli ha provocato una lesione cerebrale che lo ha reso tetraplegico e assolutamente dipendente. Nel 2011, i medici hanno escluso qualsiasi possibilità di miglioramento e nel 2014 la sua condizione è stata classificata come vegetativa.
Il caso ha diviso la famiglia di Lambert: da una parte la moglie Rachel, suo nipote e due dei suoi otto fratelli ritengono che la sospensione del nutrimento e dell’idratazione sia giusta perché è accanimento terapeutico; dall’altra i genitori, cattolici praticanti, considerano l’arresto dell’assistenza medica un omicidio. Per loro Vincent non è in stato vegetativo ma «di coscienza minima». Ieri, davanti all’ospedale, circa 200 persone hanno manifestato insieme ai genitori chiedendo che resti in vita. Sabato scorso i genitori si erano appellati anche al presidente Emmanuel Macron perché intervenisse a favore del mantenimento della nutrizione.
© Corriere della Sera RIPRODUZIONE RISERVATA