La Norvegia non ha più, dal gennaio 2017, il luteranesimo come religione di Stato e diviene così finalmente laica come l'Italia (la Svezia aveva cessato di essere uno Stato confessionale luterano solo nell’anno 2000). Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Giovanni Amico. Il testo trae i suoi dati massimamente da un analogo articolo apparso su La Riforma, a cura di Claudio Geymonat, ma non solo. Per approfondimenti. cfr. la sotto-sezione Protestantesimo.
Il Centro culturale Gli scritti (15/1/2017)
Dal 1° gennaio 2017 la Chiesa luterana ha cessato di essere “di Stato”, a 500 anni esatti dall’avvio della Riforma protestante. Il processo è parte del processo di riforma costituzionale avviato nel 2012.
Diaconi, pastori e vescovi non sono più pubblici ufficiali e i bilanci della chiesa luterana non dovranno più essere approvati da appositi organismi statali.
La chiesa pagherà direttamente i circa 1250 dipendenti, attingendo in larga parte a fondi statali. Infatti, in Norvegia, come in molti stati del nord Europa, le diverse confessioni ufficialmente riconosciute dallo Stato ricevono denaro in proporzione al numero di fedeli.
Il 73% della popolazione dichiara di appartenere alla confessione luterana - anche se il numero dei praticanti è bassissimo - e, dunque, il 73% di tali fondi statali saranno devoluti alla Chiesa luterana che non dovrebbe così avere problemi di sussistenza anche con il nuovo ordinamento. Nei paesi del nord Europa - anche in Germania - non esiste una scelta libera come l'8 x 1000 italiano, bensì la sussidiarietà con la quale lo Stato aiuta le diverse confessioni avviene in automatico: la percentuale del denaro indirizzato a un determinato culto dipende direttamente dalla confessione alla quale si dichiara di appartenere.
Il re di Norvegia non è più, dal gennaio 2017, il capo della chiesa. D’altro canto, per la prima volta dopo cinque secoli, non ci sarà più l’obbligo per lui di professare il luteranesimo. La chiesa luterana norvegese avrà così a capo il sinodo dei vescovi e non più il re. Il bilancio della chiesa luterana norvegese non è più dal 1° gennaio 2017 un bilancio pubblico statale con corsia preferenziale, in nome della libertà e dell’uguaglianza fra le varie religioni.
Solo il 5% dei norvegesi si dichiara oggi come praticante, ragion per cui la modifica non dovrebbe causare molti traumi ai sudditi di re Harald V. Le leggi dello Stato, come spesso accade, sopraggiungono a certificare una situazione già mutata.
Sono poche più le nazioni nel mondo che mantengono ancora una religione di Stato, dopo la svolta della Norvegia.
Solo nell’anno 2000 la Svezia aveva abbandonato il luteranesimo come religione di stato, cessando in quella data di essere uno stato confessionale (mentre solo nel 1951 era stata dichiarata in Svezia la libertà di religione e per la prima volta era stato possibile celebrare in pubblico anche la messa cattolica). Oggi solo la Danimarca, l’Islanda e le isole Faer Oer hanno ancora il luteranesimo come religione di Stato. Sono ancora molti, invece, i paesi per i quali l’Islam è religione ufficiale di Stato. La chiesa ortodossa gode di tale status ancora in alcuni paesi del mondo come la Grecia, mentre solo stati piccolissimi come Malta sono paesi con la religione cattolica come religione di stato.