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Qumran: la grotta 4

Le scoperte a Qumran
La grotta che per prima ci diede un gruppo di manoscritti si trova a nord, 1 km più dentro il deserto, sull’antico sentiero che attraversando el-Buqeìa (piccola valle), per Nebi Musa, arriva a Gerusalemme.
Questa prima grotta scoperta casualmente (primavera del 1947) dal pastorello Mohammed ed-Dib, "il lupo", che trovò alcuni reperti (di nessun valore economico per i beduini).
La grotta, rinvenuta alla fine di gennaio dei 1949, fu inventariata dagli archeologi a metà del mese successivo (15 febbraio-5 marzo) per rilevare e fotografare l’ambiente della scoperta. La grotta non era stata abitata ma le giare che avevano contenuto i rotoli e i cocci sparsi con i frammenti di ciò che mancava ai rotoli erano di fabbricazione, come si vide in seguito, degli abitanti di Qumran.
Poco dopo la loro casuale scoperta i rotoli furono portati ad un commerciante di Betlemme (i beduini della tribù dei Tàámire sono gli incontrastati padroni del triangolo desertico che con lato Qumran–’Ein Gedi ha vertice e mercato a Betlemme), che li credette testi siriaci e li mandò al Convento S. Marco della chiesa siro-giacobita di Gerusalemme. Il metropolita siriano Mar Athanasios ne comperò quattro mentre il prof. Sukenik dell’Università Ebraica acquistò gli altri tre. Il metropolita mostrò i suoi rotoli ai membri dell’American School of Oriental Research di Gerusalemme che, intuita l’eccezionale importanza, prima di renderli, li fotografarono. Facendosi grave frattanto (novembre 1947) la situazione politica, questi rotoli furono portati in USA. Nel 1948 Sukenik pubblicò il suo studio di ricognizione dei rotoli in suo possesso: Regola della Guerra (siglata 1QM: dove 1 = la grotta; Q = Qumran; M = milhamah, ebr. per guerra), Inni (1QH: Hymni) e un manoscritto quasi completo del Libro di Isaia.
Nel 1950-51 gli Americani fanno sapere di avere in visione: Rotolo completo di Isaia (1QIs a), il pesher (commento) di Abacuc (lQ pHab) e un testo prima chiamato Manuale di Disciplina e in seguito Regola della Comunità (1QS dove S = serek = regola). Solo nel ‘56 si seppe che il quarto documento di questa serie – molto rovinato – era il Genesi Apocrifo.

Ai primi di giugno del 1954 sul Wall Street Journal si leggeva: «Vendesi i quattro rotoli del Mar Morto, manoscritti biblici datati al più tardi all’anno 200 a.C., regalo ideale individuale o collettivo per Istituto pedagogico o religioso. Rivolgersi cassetta F. 206 Wall Street lournal». Il 2 luglio arrivò un anonimo (a mezzo Banca) e pagò 250.000 dollari. Il 13 febbraio 1955 si seppe che l’acquirente era lo Stato di Israele!
Nel frattempo, però, tra il 1952 e il 1956, si posero alla ricerca di nuove grotte simultaneamente il Dipartimento delle Antichità Giordane, la Scuola Biblica e Archeologica Francese sotto la direzione del P. Roland de Vaux e il Palestine Archaeological Museum di Gerusalemme. P. de Vaux seguì lo wadi Murabbàat (più a sud di Qumran) trovando documenti della Seconda Rivolta Giudaica (132-135 d.C.) in grotte occupate dai rivoluzionari di Bar Kokheba.

Gli altri andando oltre la Grotta 1 trovarono la Grotta 3 seguendo i beduini che già avevano individuato la Grotta 2, 2 km a nord di Qumran, e vi scoprirono due enigmatici rotoli in rame inciso in ebraico che narrano di favolosi tesori nascosti in terra santa invano ricercati. Intanto ci si rendeva conto che queste grotte non erano «cimiteri di libri» (o genizot, plurale di genizà, come la Genizà della Vecchia Cairo, locale murato in cui seppellire libri sacri inservibili che non si dovevano distruggere o disperdere, e nella quale già si era trovato, 1896, il Documento di Damasco), ma grotte di abitazione. Abitazioni dei «monaci» del «monastero» di Qumran? Intanto, attorno al fuoco un beduino racconta che inseguendo una pernice ferita andata a nascondersi vicino al Khirbet Qumran, gli parve e si ricordò di aver notato una grotta come quelle che si stavano esplorando. Arrivati gli archeologi trovarono 20.000 frammenti di 400 manoscritti tra cui il testo di Tobia (extra-canonico) in ebraico e in aramaico (fino ad allora conosciuto in greco soltanto).
È la Grotta detta la «grotta della pernice». Si aggiunga che nel 1956 (si stavano terminando gli scavi sul Khirbet Qumran) i beduini consegnarono il manoscritto del Libro di Ezechiele, il rotolo dei Salmi e un Targum (ossia lettura aramaica del testo) di Giobbe; nel 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni, gli israeliani comperarono dallo stesso antiquario di Betlemme, un lunghissimo manoscritto di 66 colonne che misura in rotolo 8,6 m. Porta il nome convenzionale di Rotolo del Tempio; tratta, infatti, di feste e di sacrifici, di regole di purificazione del Tempio e statuti di regalità.

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