La Fortezza Antonia nel plastico dell'Holy Land Hotel
Il luogo che era stato scelto per la fondazione del Tempio, era apparso subito come la parte più vulnerabile della città, sovrastato com'era dalla vicina altura di Bezetha. Si era pertanto imposta subito la necessità di realizzarvi delle fortificazioni nel caso di possibili guerre. Per questo motivo, con il Tempio, venne eretta anche una torre di difesa.
Negli anni 37-35 a.C., Erode al suo posto costruì una poderosa fortezza che usò anche come palazzo di residenza e la denominò «Antonia» in onore del triumviro romano Antonio. Il re, per tenere più facilmente sotto controllo la casta sacerdotale, riuscì a ottenere che nella fortezza fossero custoditi i paramenti solenni del Sommo Sacerdote; tale usanza fu osservata anche al tempo dei procuratori romani.
Lo storico Giuseppe Flavio, nel suo libro La Guerra Giudaica (5,5-8), ci dà una dettagliata descrizione della Torre o Fortezza Antonia. Essa aveva l'aspetto di una fortezza con, al suo interno, tutte le comodità di una reggia. Ai quattro angoli sorgevano 4 torri; quella di sud-est era la più alta, dalla sua cima si poteva vedere tutto il Tempio al quale era collegata da diverse scale. Queste avevano la funzione di permettere il pronto intervento dei soldati qualora si verificassero disordini particolari. Questa eventualità non era infrequente, in occasione delle grandi feste, soprattutto per la Pasqua, festa che ricordava appunto la liberazione dall'oppressione egiziana.
Dopo che Archelao, succeduto nel regno al padre Erode, fu deposto ed esiliato da Augusto, la fortezza fu occupata dalla guarnigione romana. Quando i procuratori, da Cesarea Marittima dove abitualmente risiedevano, salivano a Gerusalemme preferivano di solito il palazzo di Erode situato presso l'attuale Cittadella di Davide, lontano dai rumori dei quartieri popolari. Nei momenti però di maggior tensione, si spostavano in questa fortezza dalla quale dominavano tutta la spianata del Tempio; era il luogo ideale per controllare quanto avveniva tra la folla che si assiepava durante le grandi feste. Basandosi su questa verosimile supposizione, una tesi localizza il pretorio, di cui si parla nei racconti della Passione, presso la Torre Antonia; infatti dov'era il procuratore ivi era il pretorio. Le narrazioni evangeliche dicono che Gesù, dopo il processo presso Caifa, fu condotto nel pretorio dove era Pilato.
Secondo un’altra tesi, oggi più accreditata, il luogo storicamente più attendibile non è la torre Antonia ma il palazzo di Erode (dove risiedeva Pilato); è una ipotesi di Abel e Benoit (1952), oggi sempre più seguita, ma non dai francescani della Flagellazione.