«Bomba» demografica. Gli arabi più fecondi: si avvicina il sorpasso, di Camille Eid

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 03 /08 /2011 - 22:14 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da Avvenire del 3/8/2011 un articolo scritto da Camille Eid. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.

Il Centro culturale Gli scritti (4/8/2011)

Alcuni la chiamano la 'bomba demografica', altri la 'guerra delle culle'. La demografia fa parte dell’armamentario del lungo conflitto tra palestinesi e israeliani. Vengono tracciati scena­ri diversi in cui la parola chiave è sorpasso, quello che i palestinesi compiranno prima o poi sugli i­sraeliani.

Le previsioni dello studioso dell’Università ebraica Sergio Della Pergola, che da anni studia i trend di crescita da ambo le parti, indica il 2015 co­me l’anno della parità tra ebrei e arabi residenti tra il Mediterraneo ed il fiume Giordano. Un altro autore­vole demografo, Youssef Courbage, dell’Institut Na­tional d’études démo­graphiques di Parigi, preci­sa che gli arabi. nel 2018, saranno tra il 52 e il 56% della popolazione sul ter­ritorio palestinese.

Grazie a una fecondità eccezionale – rileva Courba­ge – i palestinesi di Cisgiordania e di Gaza (7,2 bam­bini per donna) o d’Israele (4,2 bambini per donna) godono di un capitale di crescita tre-quattro volte superiore a quello della popolazione ebraica, pur molto feconda (2,6 bambini per donna, uno in più della media occidentale).

Nella guerra dei numeri non manca chi, come l’ex diplomatico israeliano Yo­ram Ettinger, accusa i palestinesi di aver gonfiato le proprie cifre: nella Cisgiordania sarebbero 1 milio­ne e 600 mila e non 2 milioni e 300 mila, e nella Stri­scia di Gaza vivrebbero un milione e 100mila perso­ne e non un milione e 400mila.

Lo spettro demografico non è meno gravido di im­plicazioni politiche se si considera il solo territorio di Israele. Già nel 2004 Courbage evidenziava come i distretti del Nord stiano per 'palestinesizzarsi', con i cittadini arabi che raggiungeranno il 46% della po­polazione nel 2025 e il 50% nel 2048. Alcune città im­portanti incrementeranno significativamente la lo­ro percentuale di abitanti palestinesi fino a supera­re, nel complesso, largamente il 50%. «Già oggi – di­ce il demografo Arnon Soffer, dell’Università di Hai­fa – il 75% della Galilea è arabo».