1940, il tradimento di Churchill, di Roberto Festorazzi
Riprendiamo da Avvenire del 5/7/2011 un articolo scritto da Roberto Festorazzi. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Vedi, per approfondimenti, la sezione Storia e filosofia.
Il Centro culturale Gli scritti (10/7/2011)
Nel maggio del 1940, l’Inghilterra tradì la Francia venendo meno agli impegni presi per soccorrerla militarmente con una controffensiva anti-tedesca degna di questo nome. La verità sul tradimento perpetrato da Winston Churchill nei confronti dell’alleato si trova scritta nei settanta documenti più rimossi di tutti i tempi.
Si tratta dei dossier dello Stato Maggiore francese: una piccola parte di circa tremila documenti riservatissimi che le avanguardie corazzate dei 'Panzerkorps' germanici trovarono, la sera del 16 giugno 1940, su un treno abbandonato a Charité sur Loire, cittadina della Borgogna. La selezione di quelle carte fu pubblicata dai tedeschi in un Libro Bianco che rappresenta la più grande operazione di 'trasparenza diplomatica' della storia, di fronte alla quale le pubblicazioni di Wikileaks, precedute da un tambureggiamento mediatico, non rappresentano che una pallida quanto grottesca imitazione.
I dossier supersegreti di Charité sur Loire, caduti in mani nemiche nei giorni della caduta della Francia e dell’abbandono precipitoso delle posizioni da parte degli apparati – non solo militari, ma anche politici – dello Stato francese, sono stati completamente ignorati dalla storiografia. Eppure questi carteggi sono di straordinaria importanza per ricostruire la politica anglo-francese tra lo scoppio della guerra e l’attacco di Hitler a Occidente.
Contengono i piani di estensione del conflitto ai Paesi scandinavi, nonché il disegno generale dell’apertura di un fronte balcanico, fino ai progetti di bombardamento dei pozzi petroliferi di Baku; iniziativa, quest’ultima, che avrebbe potuto scatenare l’ingresso dell’Unione Sovietica nel conflitto, ma a fianco della Germania e con esiti imprevedibili.
Ma procediamo con ordine. Anzitutto: per quale ragione, gli storici, nel dopoguerra, hanno operato una congiura del silenzio nei confronti dei documenti di Charité sur Loire? Lo hanno fatto per una ragione opposta a quella che indusse Hitler a rendere pubblica una parte delle carte, con il Libro Bianco. Se, settant’anni fa, era la propaganda di guerra di Berlino a utilizzare per scopi politici i dossier trafugati, oggi continua ad essere operante una propaganda bellica di segno opposto: quella degli Alleati. Ragione per cui, quei fascicoli seguitano ad essere 'tabù', in quanto inquinati dall’uso che ne fece la Germania come strumento di pressione sulla Francia occupata e sugli altri Paesi democratici d’Europa. Ma la domanda che dobbiamo porci è una, e una soltanto: si tratta di documenti autentici o di falsi costruiti ad arte? La risposta è molto semplice: siamo in presenza di carteggi sicuramente autentici. Perciò, occorre una buona volta uscire dallo schema dei veti propagandistici incrociati e gettare sul tavolo della discussione storiografica anche queste autentiche 'bombe'.
Le prove del tradimento operato dall’Inghilterra, nei confronti della Francia, sono tutte lì. Se si leggono, con sguardo sgombro da pregiudizi, le carte segrete dello Stato Maggiore francese ci mostrano a che punto giunse la slealtà di Winston Churchill verso l’alleato che stava soccombendo sotto l’urto delle armate del Reich. Il 22 maggio 1940, si svolse un Consiglio di guerra interalleato al quale parteciparono i premier dei due Paesi, Churchill e Reynaud, e i massimi vertici militari. Lo statista d’Oltremanica approvò senza riserve le linee della 'difesa a oltranza' della Francia occupata, illustrata dal Comandante supremo delle forze alleate anglo-francesi, il generale Maxime Weygand, che aveva appena sostituito nell’incarico il generale Maurice Gamelin. Il verbale di quella seduta è di gigantesca rilevanza e si trova nei dossier di Charité sur Loire. Due giorni più tardi, le truppe inglesi del generale Gort attestate nella Francia del Nord iniziavano una manovra di ripiegamento di quaranta chilometri verso i porti. Era l’inizio di quella fuga culminata con la famosa ritirata di Dunkerque. Che cosa era accaduto?
Churchill, fornendo grande dimostrazione di slealtà, con l’aperta violazione dei patti di mutua assistenza stretti con l’alleato, aveva diramato ordini segreti per l’abbandono della Francia al proprio destino, ivi compreso il ritiro dell’aviazione. La tenuta del fronte francese, a quel punto, non rientrava più negli interessi strategici della Corona inglese, che concentrava tutti i suoi sforzi sull’obiettivo principale: mantenere integro il proprio potenziale bellico, in vista dell’ormai imminente inizio della 'battaglia d’Inghilterra', l’attacco all’isola che la Germania avrebbe sferrato dai cieli.
Quali sono le ragioni del clamoroso voltafaccia di Churchill? Si può facilmente ipotizzare che la Gran Bretagna, la quale alla metà del 1940 desiderava intavolare negoziati di pace con la Germania, ritenesse più utile ricorrere agli uffici di Mussolini, che non alla mediazione della Francia, la cui sconfitta era data per certa. Ciò significa che gli sguardi e le attenzioni di Churchill, in quelle settimane, erano rivolti principalmente verso il Duce (e verso Roosevelt): questo giustifica tra l’altro la fondatezza delle convinzioni di quanti continuano a ritenere che un carteggio tra il capo del fascismo e l’uomo con il sigaro sicuramente vi fu.
A memento del grande tradimento perpetrato da Londra nei confronti di Parigi, balza all’occhio uno dei documenti fondamentali dell’archivio di guerra di Charité sur Loire. È la minuta di un drammatico telegramma, senza data, che Reynaud predispose per l’invio a Churchill nelle ore in cui si consumava l’ultima illusione circa il leale comportamento dell’alleato d’Oltremanica. Il testo dell’estremo appello, così recita: «Dalla battaglia che si svolge attualmente sulla Somme e sull’Oise dipende sia la sorte della Gran Bretagna che quello della Francia. Sarebbe inammissibile che le forze dei due Paesi non venissero impegnate nella loro totalità. Se la partita in gioco dovesse andare perduta, lo sforzo d’armamento del Regno Unito non avrà più nessun senso. Non comprendo, in queste condizioni, perché voi continuate a conservare in Inghilterra la maggior parte delle vostre forze aeree per la protezione dell’industria. Vi chiedo nel modo più urgente d’inviare immediatamente 500 aeroplani da caccia in Francia, dove nei campi sono apprestati a riceverli. Inoltre vi prego di gettare tutta la vostra aviazione da bombardamento nella battaglia e di rinunciare a spedizioni simili a quella che la 'Royal Air Force' ha intrapreso ora sulla Ruhr, mentre la fanteria francese, che si batte da sola, ha il più imperioso bisogno dell’aiuto dei bombardieri britannici».
Mentre Churchill mandava allo sbaraglio gli alleati, per frenare l’impeto dell’avanzata di Hitler verso la Manica, per canali segreti trattava con Mussolini. Le carte parlanti di Charité sur Loire, cessato il loro utilizzo strumentale per la propaganda bellica del Reich, sono state confinate nell’oblio e la pagina opaca del collaborazionismo ha impedito alla Francia di ritorcere poi, nel dopoguerra, quelli stessi materiali come strumenti di accusa contro la Gran Bretagna.