Le 10 regole di vita spopolano in libreria, di Lorenzo Fazzini
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Riprendiamo da Avvenire del 10/6/2011 un articolo scritto da Lorenzo Fazzini. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Sui Dieci comandamenti, vedi su questo stesso sito Leggere oggi i “dieci comandamenti”, alla luce della coscienza morale e della rivelazione della nuova legge di Cristo, dell’allora card.Joseph Ratzinger , La Coscienza ed i 10 comandamenti (da Benedetto XVI) e I Dieci comandamenti: perché annunciare la legge del Sinai oggi?, di don Fabio Rosini.
Il Centro culturale Gli scritti (10/6/2011)
Chiamala, se vuoi, «Decalogomania». Eh, già, perché – se si butta l’occhio tra l’edicola, la libreria e il dibattito culturale nostrano – sembra che i Dieci comandamenti (nell’ambito della riflessione, dell’esegesi, della meditazione spirituale, del confronto «alto») stiano letteralmente sbancando. Giusto lunedì scorso Haim Baharier, intellettuale ebreo, ha presentato a Milano, davanti a un teatro Parenti colmo all’inverosimile di un attentissimo pubblico, il suo Le dieci parole (pp. 104, euro 10) appena sfornato dalla San Paolo.
Il sottotitolo fa l’occhiolino al lettore con uno «sfrontato» Il Decalogo come non lo hai mai sentito raccontare. Spiega Baharier, poliedrico allievo di Emmanuel Lévinas (oltre che studioso di ebraismo, è pure consulente aziendale): «Parlare di Dieci Comandamenti mi pare ingiusto. Non ci sono imperativi, nessuna imposizione. I verbi sono al futuro. Quei verbi portano promesse che si realizzano».
Ma sono altre – e numerose – le spie che indicano come l’attenzione culturale, in questi nostri tempi postmoderni, stia ritrovando verve nel puntare il focus sulle tavole consegnate da Dio a Mosè sul Sinai. Forse per recuperare una concretezza, un punto di partenza, una terra-ferma da cui lanciarsi nell’approfondimento.
L’operazione del Mulino ne è una prova: sono già 9 le pubblicazioni monografiche uscite dalla casa editrice bolognese dedicate al Decalogo. A partire da quel Io sono il Signore tuo Dio di Massimo Cacciari e Piero Coda (sempre due voci, una 'laica' e una credente, di varia estrazione religiosa) che è finora risultato il best-seller della collezione (non sono disponibili cifre di vendita, ma dalla sede felsinea si fa presente il buon andamento delle vendite).
L’operazione editoriale della serie 'Voci' sulle dieci parole ora si avvia ad essere anche un evento culturale a sé: il Centro culturale San Domenico di Bologna ospita – in collaborazione con Il Mulino, a partire da lunedì 13 giugno, ore 21 – cinque serate dedicate al Decalogo. Si inizia con Cacciari e Mauro Pesce in dialogo con padre Giovanni Bertuzzi proprio a partire dall’indicazione dell’unicità del Dio ebraico-cristiano. Seguiranno confronti cui parteciperanno, tra gli altri, Elena Loewenthal, Paolo Prodi, Adriana Cavarero, Piero Stefani, Giuseppe Laras. Una versione quasi implicita di quel «Cortile dei gentili» quale spazio di dialogo tra credenti e non credenti suggerita e proposta tempo addietro da Benedetto XVI.
Ancora: pure in casa cattolica l’attenzione ai comandamenti ha subito un recente rinvigorimento. Ne è prova l’operazione culturale di «Famiglia cristiana». Il diffusissimo mensile ha allegato per diverse settimane un volumetto monografico per ogni Parola a firma di Anselm Grün, monaco benedettino tedesco, uno dei più celebri e letti maestri di spiritualità contemporanei. E il missionario padre Aldo Trento, attivo in Paraguay, ha raccolto per Lindau le sue catechesi ai guaranì in I Dieci comandamenti (pp. 114, euro 12), in cui sviluppa il senso 'civile' dei pronunciamenti biblici.