Contento. L’equilibrio da trovare fra “contenere” i propri desideri e il desiderare in grande (dal sito Una parola al giorno)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /05 /2025 - 21:04 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dal sito Una parola al giorno (https://unaparolaalgiorno.it/significato/contento) un testo pubblicato il 23/7/2012. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Vita.

Il Centro culturale Gli scritti (14/5/2025)

Contento

con-tèn-to

SIGNIFICATO Soddisfatto, allegro

ETIMOLOGIA dal latino: contentus, participio passato di continere, contenere.

Chi si contiene entro certi limiti e non spinge oltre la propria brama è contento; questo non è un discorso facile, anzi è un pantano.

Dai tempi in cui lo diceva Epicuro (o il Buddha, o Terzani, o… be’, lo hanno detto e lo dicono un sacco di tipi ganzi) la verità di questa affermazione non è cambiata: il desiderio genera la mancanza. La mancanza genera la sofferenza. E sfrondare resta la via maestra nella maggioranza dei casi: se non desidero un macchinone particolare non starò male tutte le volte che lo vedo o ci penso, né chiederò prestiti gravosi o mi comprometterò la salute per potermelo permettere. Sarò contento della macchina che ho - e in questo senso potare i desideri arricchisce e rinvigorisce la felicità.

Ma questo non è vero solo nelle voglie venali; anche desiderare con la brama di un titano un mondo più giusto, un mondo senza povertà, un mondo più solidale e democratico non ti fa essere contento. Ti procura rabbia, scorno, dolore, disillusione, paura, forse odio. Ma può essere necessario, un sacrificio.

L’equilibrio, fra il desiderio e la contentezza non è facile. Come sempre nella vita, conosci i due estremi ma è il punto di equilibrio che ti frega.