Anche la malattia seria di papa Francesco è testimonianza, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Magistero e Vecchiaia.
Il Centro culturale Gli scritti (24/2/2025)
Papa Francesco ha abituato tutti alla forza e alla rapidità delle sue decisioni, perché anche questo è governo della Chiesa.
In un tempo di carenza di paternità serve l’assunzione di responsabilità e di guida.
Ma ora sta vivendo e mostrando un’altra dimensione della vita: quella della debolezza.
Anche questo è essere nelle mani di Dio.
Come il nostro tempo rifiuta l’assunzione di responsabilità, così finge che non esistano malattia e morte.
Invece, sia la forza che l’estrema debolezza rimandano al desiderio di Dio. E talvolta vi rimanda la penuria più che la capacità di decidere.
Papa Francesco attesta Dio e la fede anche dal suo letto di malattia.
Un monaco che conosco ama ripetere che esiste per ognuno il padre spirituale e questi è importante. Masubito aggiunge che esistono poi altri tre padri spirituali e ben più importanti che ci istruiscono e ci formano alla vita: il nemico, il malato e il vecchio.
Papa Francesco, malato e anziano, insegna sulla serietà della vita e continua ad essere papa insegnando la fragilità dell’uomo e l’affidabilità della grazia del Dio onnipotente e misericordioso.