Le cose non bastano: l’indiretto annunzio del dilagare degli animali domestici e del sesso. Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Affettività ed Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (26/1/2025)
Spesso si biasimano le persone che sostituiscono le persone con gli animali domestici e chiamano gatti e cani i loro figli, affermando che essi soli li capiscono, che essi soli sanno amare, che solo con essi parlano veramente.
Un disprezzo diverso, ma analogo, viene rivolto a chi è attratto dal sesso senza amore, a chi passa da una ragazza all’altra – a anche da un ragazzo all’altro – o a chi ama guardare foto e video di persone che fanno sesso.
Eppure tutto questo nasconde una profonda verità. Eppure tutto questo fa comprendere un aspetto della vita umana. Eppure tutto questo può essere – a suo modo – un punto di partenza.
L’amore per gli animali e per il sesso – nelle enormi differenza fra i due ambiti! – ci ricorda che a noi le cose non bastano. Possiamo avere una casa bella e piena di oggetti, ma a noi manca la vita.
La bellezza di un animale domestico, rispetto ad un oggetto, è che quell’animale è vivo, fa le fusa, scodinzola, viene ad accucciarsi vicino a te, ha riconoscenza se gli dai da mangiare, ti chiede di essere portato a passeggio.
Una cosa no, non prova piacere. Per questo ti dà poco, anche se è molto bella. È immobile, non è viva.
E così è il sesso. Non attrae semplicemente perché dà piacere. Anche mangiare una buona carbonara dà piacere. Ma nella sessualità virtuale o con persone sempre diverse, tu sogni di rendere felice qualcuno. Anche solo per un attimo sogni di appagarla, di darle la felicità. Anche la sessualità sregolata è almeno viva – anche se solo in apparenza - e anche tramite quell’esperienza ognuno si accorge che è la vita che gli interessa e non cose morte.
Con questo breve post non si vuole dire che, allora, questi atteggiamenti e comportamenti vadano bene così come sono.
Si vuole solo lasciar intuire che l’uomo è un essere che cerca la vita e che sa che non c’è niente di più interessante di ciò che è vivo.