Paolo Sorrentino: «Puoi trovare nella scuola il sentimento più orrendo dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato. Ha cominciato un genitore che suonava la batteria. Ha detto: “Io posso fare un corso pomeridiano di batteria per i bambini”. C’è stata una Ola dei genitori».

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 02 /12 /2024 - 22:55 pm | Permalink | Homepage
- Segnala questo articolo:
These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages.
  • email
  • Facebook
  • Google
  • Twitter

Riprendiamo sul nostro sito il video e la trascrizione di un monologo del regista Paolo Sorrentino per la nuova serie SkyOriginal CallMyAgentITA. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Educazione e scuola e Cinema.

Il Centro culturale Gli scritti (2/12/2024)

https://www.youtube.com/watch?v=CkKAxq0ZE0s

Paolo Sorrentino: Vittorio, vieni, ti devo dire una cosa. Ti devo raccontare una cosa. Sabato i genitori lavoravano. Allora io ho portato mio nipote all’incontro trimestrale a scuola genitori-figli.

Vittorio: Sono sempre belle queste occasioni.

Paolo Sorrentino: Sono la cosa più prossima alla morte.

Vittorio: Perché?

Paolo Sorrentino: Perché puoi trovare nella scuola il sentimento più orrendo dell’essere umano.

Vittorio: E quale?

Paolo Sorrentino: L’entusiasmo immotivato. Ha cominciato un genitore che suonava la batteria. Ha detto: “Io posso fare un corso pomeridiano di batteria per i bambini”.
C’è stata una Ola dei genitori.
A quel punto la moglie che insegna macarena ha detto: “Facciamo un corso di Macarena, la Macarena è importantissima, sprigiona la creatività”.
Applausi, giubilo. Un consenso generale dei genitori.
Un altro genitore, tracagnotto, uno di quelli che hanno un sacco di tempo libero, ha detto: “Ma io guardo ciclismo in televisione dalla mattina alla sera, io posso fare un corso di ciclismo”.
C’è stato un entusiasmo generale, come in preda ad una droga più o meno sconosciuta.
Tutti quanti hanno detto: “Ma è un’idea bellissima
, nel mondo dovrebbero esserci solo ed esclusivamente le biciclette, Perché macchine e motorini inquinano”.
E a quel punto la maestra mi guardava, io lo sapevo stava arrivando a me.
Ha detto: “Sorrentino, lei potrebbe prendere una telecamera e filmare tutti i corsi che ci sono”.
Però il consenso lì è stato più moderato
, perché il critico cinematografico, come sai bene, alligna con perseveranza nel cuore del genitore moderno.

Vittorio: Cosa è successo?

Paolo Sorrentino: Ma, io un po’ imbarazzato, ho balbettato, ho detto: “I miei figli ormai sono grandi. Però, quando erano piccoli andavano semplicemente a scuola e poi il pomeriggio giocavano per i fatti loro. Anche in vacanza sono andati molto di rado, perché io e mia moglie d’estate lavoravamo. E tutto sommato mi sembrano felici ‘sti ragazzi”.

Vittorio: E bravo! E loro come hanno reagito?

Paolo Sorrentino: Hanno fatto scendere su di me un silenzio che si tributa solo agli ergastolani.
Un nonno, ex hippie, ha detto con la mascella serrata: “Delinquente”.
E un’altra signora, madre di un figlio unico, mi ha puntato il dito e ha detto: “Assassino”.

Vittorio: E tu che hai fatto?

Paolo Sorrentino: A quel punto io ho scritto una lettera.

Vittorio: Al ministro dell’istruzione?

Paolo Sorrentino: A Dio.

Vittorio: Ah, e cosa gli hai scritto?

Paolo Sorrentino: Gli ho scritto: “Dio occupati tu dell’educazione”.

Vittorio: Dei figli?

Paolo Sorrentino: No, dei genitori.

Vittorio: Questa è un’altra bella storia.

Paolo Sorrentino: Eh, ma è vera e tu lo sai. La verità al cinema funziona solo con quei registi un po’ rachitici, avari.

Vittorio: Offende.

Paolo Sorrentino: Io sono generoso.