Afghanistan. Vietato parlare e cantare: l'ultimo diktat dei taleban contro le donne. Nella nuova "Legge per la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio" la cancellazione totale del genere femminile: non solo il velo integrale in pubblico, ma anche il silenzio, di Fabio Carminati
Riprendiamo da Avvenire un articolo redazionale, pubblicata il 24/8/2024. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Islam e questione dei diritti e della violenza e Politica internazionale.
Il Centro culturale Gli scritti (9/9/2024)
Due donne camminano completamente ricoperte dal velo per le strade di Kandahar - Ansa
Tre anni dopo la fuga degli americani da Kabul e il ritorno al potere, tra una crisi e l’altra, tra guerre e campagne elettorali, i taleban hanno assestato un altro colpo alla libertà e ai diritti umani. E ora arrivano le prime condanne internazionali, mentre il governo dei fondamentalisti si sta accreditando come referente di Russia e Cina e implicitamente è stato riconosciuto anche dalle Nazioni Unite che hanno però visto naufragare miseramente a Doha un qualsiasi tentativo di dialogo sui diritti. Da ultimo anche il riconoscimento da parte degli Emirati Arabi Uniti, che hanno accettato le credenziali di un diplomatico nominato dai taleban come ambasciatore dell'Afghanistan. Cosa che, finora, solo la Cina lo aveva fatto.
Il passo in avanti (se così si può chiamare) è avvenuto però due giorni fa. Il governo de facto dell’Afghanistan ha tramutato in legge molte delle restrizioni che già applicava da tre anni, affrontando questioni come il velo integrale o hijab per le donne e l’abbigliamento degli uomini, ai quali è richiesto di farsi crescere la barba.
Chiamata “Legge per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio”, la normativa proibisce anche agli autisti di trasportare donne adulte senza un tutore maschio legale.
Il provvedimento impone alle donne di coprirsi il volto e il corpo per evitare di «indurre in tentazione».
Impone di evitare di far sentire in pubblico voci di donne, compresi canti, recite o discorsi nei microfoni.
Vietata, inoltre, la pubblicazione sui media di fotografie in cui sono ritratte le persone, sia donne che uomini.
Fin qui la “legge”, rigida e con sanzioni fisiche estreme: che partono dalla fustigazione e arrivano a conseguenze estreme nell’applicazione integrale indotta delle distorte interpretazioni del Corano. […]