Le Olimpiadi chiedevano una tregua delle ostilità: oggi, invece, non si parla che di gender per distrarre dalla questione della pace. Triste nota di Giovanni Amico

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 04 /08 /2024 - 18:15 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Sport e tempo libero e Per la pace contro la guerra.

Il Centro culturale Gli scritti (4/8/2024)

Alle Olimpiadi ci sono atleti palestinesi e israeliani, russi e ucraini, iraniani e sauditi, libanesi e iracheni.

Ma i politici e i giornalisti al seguito non si interessano di pace, perché è troppo complicato occuparsene.

Si sarebbe potuto pensare ad una Cerimonia di inaugurazione che dicesse qualcosa di sensato sul desiderio di non rispondere alla violenza con la violenza, che proponesse uno sguardo sulla pace portata da atleti diversi che intendano primeggiare sui campi di gioco, ma che, al di fuori, possano invece abbracciarsi, perché uomini e “fratelli” in umanità.

Niente di tutto questo. Le provocazioni sono state e continuano ad essere sul tema del gender. Perché è più facile, perché fai polemica e finisci sui media, senza patire eccessivi contraccolpi.

Ognuno accusa l’altra parte di aver gonfiato questo o quel caso, quando è tutta l’intellighenzia che da anni utilizza tale questione per non affrontare i nodi fondamentali dell’uguaglianza economica fra classi sociali all’interno di una nazione e quelle della cessazione della vendita delle armi e della pace – ad ogni persona un minimo intelligente è chiaro che la grande questione non è se quella determinata donna abbia un tasso di ormoni maschili troppo alto, ma se le atlete transessuali debbano concorrere con le donne, dato che hanno un fisico diverso da loro.

Una sola immagine è parsa finalmente contro-corrente: l’atleta afghana che, dopo essere arrivata ultima nella sua batteria dei 100 metri, ha innalzato un cartello con il quale chiedeva istruzione e sport per le donne del proprio paese, ma questo non ha destato eccessivo interesse né presso gli organizzatori, né presso i giornalisti – il timore è che desti invece quello dei politici del suo paese al suo ritorno in patria.

N.B. Macron dovrà al termine delle Olimpiadi pronunciarsi sul nuovo governo della Repubblica francese. È a tutti evidente che dovrebbe comporre un governo con le sinistre insieme alle quali ha sconfitto la Le Pen, ma né lui vuole allearsi a sinistra per non perdere il proprio elettorato, né a sinistra vogliono allearsi con lui perché perderebbero il proprio elettorato: quell’alleanza era solo ad excludendum, ma ora si tratta di altro.

Nel frattempo, nel silenzio della stampa italiana, Macron ha fatto rieleggere la precedente presidente della Camera, Yaël Braun-Pivet, senza i voti della sinistra, ma con quelli della destra diversi dalla Le Pen e precisamente con quelli del partito di Eric Ciotti.