A cchiu bella, una poesia di Totò, musicata da Giuni Russo. Breve nota di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Musica.
Il Centro culturale Gli scritti (30/6/2024)
Giuni Russo, già malata, musicò una poesia di Totò, in occasione del concerto che si tenne il 18 ottobre 2003 al Teatro Zancanaro di Sacile, all’interno delle Giornate del Cinema muto di Pordenone.
Giuni Russo cantò dal vivo un repertorio napoletano sulle immagini della pellicola Napoli che canta di Roberto Leone Roberti, padre del regista Sergio Leone, prodotta nel 1926.
La poesia di Totò, divenuta canzone di Giuni Russo, A cchiu bella, ricorda che “tu si a cchiu bella cosa ca tene stu paese”, ricordando a tutti la bellezza dell’uomo e della donna, rispetto a ogni altra realtà creata.
È la stessa fede di Francesco d’Assisi che al culmine del Cantico delle creature poneva non gli astri o gli animali, ma l’uomo, coloro che “perdonano per lo tuo amore” o “sostengo infirmitate et tribulazione”.
L’uomo come segno e prova dell’esistenza di Dio, come “realtà più bella posta nel cosmo”.
Qui la canzone A cchiu bella:
https://www.youtube.com/watch?v=zy6EdttJDBo
Qui l’intero spettacolo:
https://www.youtube.com/watch?v=BjiUj1odBo8