La ricerca dell’essenziale a partire dai classici. La riconversione dell’intellighenzia in una iniziativa di Repubblica. Breve nota di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Cultura e Media.
Il Centro culturale Gli scritti (9/6/2024)
Repubblica racconta i Fori Imperiali. Due volumi in omaggio l'1 e 2 giugno nelle edicole di Roma e del Lazio. Così titola Repubblica on-line.
È interessante che un giornale che ha costruito sé stesso come il giornale dell’attualità, sempre più, per vendere, si presenta come il fautore del classico, di ciò che è permanente, dei Fori Romani che sono “da sempre”.
È un’immagine di come il presente stia cambiando. Dal rifiuto del padre e della tradizione, tipica del ’68, che ha cancellato il passato, al vuoto che questo ha generato per 50 anni, alla invocazione dei padri e dei classici, tipica della gioventù moderna: questo è il tragitto della nostra epoca.
Anche Repubblica – nata nel 1976 - capisce che questa è la richiesta del nostro tempo, stanco dell’effimero e del transeunte.
Proprio essere aderenti al presente vuol dire accorgersi che l’attualità, oggi, chiede il permanente, il fondato dall’esperienza dei secoli e anzi dei millenni.
L’attualità, insomma, chiede il contrario di sé stessa, chiede ciò che durerà e non passerà troppo facilmente.