Dell’esigenza di una nuova sobrietà e di una privacy dopo che un seminarista ha inviato ai quotidiani una risposta privata del papa. Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Cattolicesimo e Educazione e media.
Il Centro culturale Gli scritti (9/6/2024)
Pubblichiamo il post di una donna che ha commentato la notizia data dal quotidiano cattolico di una lettera privata del papa inviata al giornale da un seminarista cui era stata indirizzata in forma riservata.
Le parole della donna lasciano trasparire quanto tanti siano giustamente stufi di queste notiziole che la stampa cattolica - a partire dai siti scandalistici - e non cattolica rilanciano come caramelline e chupa chups ad ogni istante.
Forse è il momento di riscoprire una nuova sobrietà e una privacy. Forse è il momento di non farsi più simili a quelle riviste di Gossip che così tanto giustamente bistrattammo da giovani.
È il momento di una nuova serietà nella vita della chiesa, in cui le parole tornino ad essere misurate su tutti i media cattolici e non cattolici.
Questo il post della donna in risposta della notizia del quotidiano cattolico:
«E baaaaaastaaaaaaa... pure voi!
Ma avete una fissa proprio.
È una lettera privata.
Rimanga tale.
Una questione così delicata dovrebbe essere oggetto di discernimento serio fatto con chi si occupa di questo.
Il titolo poi ...
Dai...su ...
E comunque "vai avanti con la tua vocazione" significa continua a pregare e a fare discernimento con i direttori spirituali non con i direttori dei giornali.
Che pizza.
Veramente».