Contro l’Europa guerrafondaia, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Per la pace contro la guerra.
Il Centro culturale Gli scritti (9/6/2024)
I media di destra e di sinistra spaventano ad arte l’opinione pubblica, evocando attacchi nucleari che la Russia sarebbe in procinto di compiere.
Propongono di prepararsi alla guerra, di costruire e vendere nuove armi, di preparare armate, contro un eventuale aggressione russa.
Solo papa Francesco, nella sua enorme statura in questo ambito, chiede invece di cessare la vendita delle armi e di far sì che si scenda a trattative.
Egli certamente sa bene che l’attacco russo al Donbass è ingiusto – nonostante le colpe ucraine certamente esistenti in quei territori in questa guerra che dura in realtà da più di un decennio nel silenzio dei media europei.
La Russia non doveva invadere quei territori, ma ora l’unica via è il negoziato. Quei territori non torneranno mai a e poi mai oggi all’Ucraina per il dispiegamento di ulteriori forze militari, anche perché quel popolo non si riconosce totalmente nel proprio presidente che è invece inneggiato ad arte dai media e dai politici europei.
Un allargamento della guerra che è perseguito da USA ed Europa, almeno a parole, deve essere osteggiato con le parole e con i fatti.
L’augurio è che le “sparate” di tanti politici e intellettuali europei – per fortuna meno urlate in Italia che in altre nazioni europee - siano solo pre-elettorali e che, una volta giunti alla costituzione del nuovo parlamento europeo dal 9 giugno, i toni si abbassino e la posizione del papa sia condivisa e proposta con forza anche dai politici.
È veramente incomprensibile come le storiche ali anti-militariste e pacifiste e le diverse correnti di obiettori di coscienza ignorino oggi la posizione del pontefice.
Tutti coloro che avevano fino ad oggi denunciato la vendita delle armi come immorale oggi plaudono al commercio delle armi: purtroppo la falsità delle loro precedenti posizioni è oggi messa in luce.
Abbiamo bisogno di un Italia non schiacciata sulle posizioni dell’Europa e veramente protagonista di pace, coraggiosa ad assumere proprie posizioni sulla guerra ucraino-russa e sul conflitto israelo-palestinese. Un Italia che traini le nazioni amiche e che non si faccia trainare.