Lorenzo Baglioni, Il congiuntivo e I capoluoghi di regione. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 26 /05 /2024 - 23:41 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educazione e scuola.

Il Centro culturale Gli scritti (26/5/2024)

Lorenzo Baglioni, con canzoni divertenti, cavalca i temi della scuola e inventa canzonette orecchiabili.

Ma il plot narrativo dei suoi videoclip afferma, forse senza nemmeno esserne troppo consapevole, una questione interessante.

Sia in Il congiuntivo che in I capoluoghi di regione è una ragazza, di cui il protagonista del video è innamorato, a “dare fuoco alle polveri”.

Nel primo video il giovane innamorato le scrive: “Se io starei con te, sarei felice”. Lei, immediatamente, lo lascia e corre via e il ragazzo si mette a studiare congiuntivi e condizionali.

Nel secondo il ragazzo lasciato chiede un’ultima possibilità. Lei gli domanda: “Capoluogo della Basilicata?” e alla pronta risposta sbagliata “Catanzaro”; lo abbandona.

Ovviamente il refrain è puramente commerciale e divertente, ma nel fondo attesta qualcosa di vero.

Per amare non basta piacersi, bisogna capire e sapere, bisogna cercare la verità e farlo “con studio”, bisogna parlarsi ed avere interessi.

L’amore non può reggere senza sapienza e senza scuola.

Chi studia non studia per guadagnare un giorno soldi, ma per imparare ad amare, per sapere cosa dire, per capire la geografia e la politica, la storia e la poesia con i suoi congiuntivi e per poter raccontare un giorno storie ai figli.

È, in fondo, giusto che una ragazza lasci chi non sa parlare e capire. Perché chi non capisce non ama.

In maniera analoga Daniel Pennac, che ha sempre insegnato a memoria brani interi di letteratura ai suoi studenti degli istituti tecnici (cfr. Daniel Pennac racconta di aver insegnato ai suoi alunni un testo a memoria a settimana, facendoli appassionare alla qualità dei brani scelti: dal contenuto alle competenze e non viceversa. Breve nota di Andrea Lonardo su di una importante questione educativa), spiegava loro che con una poesia si fa innamorare una donna, con una citazione si fa politica, con la riflessione si scopre il senso del mondo. Ogni ragazzo quei brani

«li reciterà a qualcun altro, per condividerli, per il gioco della seduzione, o per fare il saccente, è un rischio da correre». 

https://www.youtube.com/watch?v=8bfYQZPLCEA

https://www.youtube.com/watch?v=Y0pAsH_1KXs