1/ Il barbaro omicidio di Giulia Cecchettin. Non è vero che love is love, di Andrea Lonardo 2/ Persone, di Gigi De Palo 3/ Che grande strunzata!, di Gianni Aversano
1/ Il barbaro omicidio di Giulia Cecchettin. Non è vero che love is love, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educare all’affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (20/11/2023)
È terribile rendersi conto di quanto male si possa fare ad una persona dicendo di amarla. È terribile che si possa uccidere dicendo di amare.
Proprio perché non basta dire che si ama, perché si ami davvero.
Proprio perché non è vero che love is love.
L’italiano ha una differenza meravigliosa di espressioni: “essere innamorati” è diverso da “voler bene”.
“Innamorarsi” è un verbo riflessivo: sono io che mi innamoro e l’altra/altro, potrebbe anche non essere contemplato. Io “mi” innamoro, io avverto qualcosa, che non è detto sia vero.
“Voler bene” implica il desiderare il bene dell’altro e non l’affermazione dei propri sentimenti, implica la consapevolezza che esista un preciso “bene”, quello dell’altro, che diventa addirittura più importante del mio “bene”.
Se io dico ad una ragazza che la amo e poi, una volta che aspetta un bambino, dichiaro semplicemente: “Decidi tu, io non c’entro”, vuol dire che ne ero innamorato, ma che non le voglio bene, non le voglio bene assolutamente.
Un uomo che fa violenza non “vuole bene”. Può manifestare sentimenti fortissimi, emotivamente di intensità enorme: di fatto è un criminale, è un cattivo, è uno che non “vuole bene”. Perché l’uomo si abitua a chiamare “amore” anche il trascinare l’altro in un baratro.
È questo che è avvenuto. Ed è terribile. Si è ingannato l’altro proprio a partire dall’equivocità del termine “amore”.
2/ Persone, di Gigi De Palo
Riprendiamo sul nostro sito un post di Gigi De Palo, pubblicato sul suo profilo FB il 20/11/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educare all’affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (20/11/2023)
È triste vedere come molti uomini, incapaci di trovare parole e riflessioni adeguate davanti alla morte di Giulia sentano il bisogno di colpevolizzare l’intero genere maschile. Generalizzare è sempre sbagliato anche perché ciascuno è responsabile delle sue azioni. Chiedere scusa a prescindere è una fuga. Un non voler entrare nella complessità, un ammiccare piacione al mondo femminile per tranquillizzare la propria coscienza.
Chi ha sbagliato deve pagare senza se e senza ma, evitando sconti della pena un tanto al chilo… il problema è serio e non si risolve con le banalizzazioni.
Sono convinto che la sfida sia sempre educativa.
Dobbiamo parlare ai giovani della bellezza della libertà e della complementarietà. Dell’alleanza possibile e necessaria tra uomini e donne, delle differenze che sono una ricchezza, del rispetto imprescindibile per l’altro… della conflittualità che non deve mai - ripeto mai - sfociare nella violenza…
Non si tratta di cercare capri espiatori che durano 2/3 giorni, ma di trovare soluzioni che cambiano la storia.
Prima di essere uomini e donne siamo persone! Esseri irripetibili e dal valore immenso…
3/ Che grande strunzata!, di Gianni Aversano
Riprendiamo sul nostro sito un post di Gianni Aversano, pubblicato sul suo profilo FB il 20/11/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educare all’affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (20/11/2023)
Che grande strunzata!
Un modo per fare odiare i sentimenti pure a chi li tiene educati.
Che palle!!!
Come i convegni sulla legalità.
Che ddu palle!!!
Come le 30 ore extra di ed. Civica e vedete cosa accade nelle scuole.
Educa chi vive amando, non chi vive pontificando o ripetendo: bisogna, bisogna...
Ma vi risulta che le parole cambino qualcuno?
I ragazzi di oggi sono scaltri e ti sgamano quando dici cose che non vivi e quindi si fa peggio!!!