1/ Intervento del cardinal Angelo De Donatis nella Conferenza stampa per il 1700esimo anniversario della dedicazione della basilica del Laterano 2/ Da 1700 anni mater et caput. Il 1700esimo anniversario della Basilica di San Giovanni in Laterano, di Andrea Lonardo 3/ Programma del Corso di formazione per il 1700esimo anniversario della Basilica Lateranense

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 13 /11 /2023 - 20:57 pm | Permalink | Homepage
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1/ Intervento del cardinal Angelo De Donatis nella Conferenza stampa per il 1700esimo anniversario della dedicazione della basilica del Laterano

Riprendiamo sul nostro sito l’intervento del cardinal Angelo De Donatis nella Conferenza stampa per il 1700esimo anniversario della dedicazione della basilica del Laterano, tenutasi nell’Aula Poletti in Vicariato l’8/11/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Roma e le sue basiliche e Il periodo patristico con i tag costantino_imperatore e origine_potere_temporale_chiesa.

Il Centro culturale Gli scritti (13/11/2023)

Nel 324, 1700 anni fa, per la prima volta l’intera comunità cristiana di Roma poté riunirsi per celebrare in un unico edificio, la Basilica del Laterano. Per questo è l’immagine stessa della Chiesa di Roma, che vive nelle sue parrocchie, nelle cappellanie dedicate a chi lavora o studia o è ammalato, nella Caritas diocesana, nei movimenti e associazioni, nei monasteri e nei conventi, ma che poi si riunisce tutta qui, insieme, come nella sua casa.

È la “casa” della Chiesa di Roma ancor più perché è la cattedrale, il luogo dove il vescovo di Roma, il papa, ha la sua cattedra. Se la cattedra ha un suo significato evidente in un contesto accademico, qui assume un significato molto diverso: la cattedra è la sede dove il vescovo di Roma, il papa, non annuncia le proprie idee, ma quella Parola non sua che è il Signore Gesù Cristo.

Il papa da quella cattedra annuncia a tutti il Vangelo e non sé stesso: per questo non abbiamo paura di quella cattedra e di quell’insegnamento, come ci mostra papa Francesco. Ogni papa chiede a tutti di crescere in quei sentimenti che sono quelli del Signore e chiede al contempo di allontanarsi da tutto ciò che fosse contrario al Cristo e alla sua pace.

La Basilica del Laterano è detta da sempre “mater et caput”, madre e capo.

“Madre”, perché sempre la Chiesa è “madre”, nessuno si inventa la fede e nessuno si salva da solo, ma è quella “madre” amorevole e misericordiosa, voluta da Cristo, che ci genera.

Non siamo noi a salvarci da soli, così come non possiamo darci la vita da soli.

Per questo la basilica venne dedicata prima al Salvatore e poi anche ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista: tutti la chiamano, oggi, di San Giovanni, a motivo della presenza del battistero, dove nei secoli generazioni e generazioni di cristiani sono stati battezzati. Nessuno si battezza da solo, ma veniamo battezzati da chi ci dona la fede.

Ma è detta anche Caput, “capo”, perché Cristo disse a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Prima di Gesù, né in aramaico - la lingua di Gesù -, né in greco, le parole Kefa o Petros erano mai state nomi di persona. Fu Gesù a soprannominare Simone con il titolo di “pietra” – segno evidente che egli voleva che nascesse la chiesa.

Pietro e i suoi successori - oggi papa Francesco – presiedono proprio perché annunciano il Vangelo e non loro stessi: chi è in comunione con loro è per ciò stesso in comunione con Cristo e con la Chiesa sparsa in tutto il mondo. Dovunque si celebra la messa cattolica in tutto il mondo si dice: “in comunione con papa Francesco”, a indicare questa appartenenza reciproca.

Ma per questo, anche, è proprio della Chiesa intera il suo essere sinodale, il suo essere di tutti e per tutti, il suo camminare nel tempo con il consiglio e la saggezza di tutti.

Quanti laici hanno camminato nelle navate di San Giovanni e nei secoli hanno vissuto nel loro lavoro, nella loro professione, nella loro carità, nelle loro famiglie, quella fede, quella speranza e quella carità che sono di Cristo.

La cattedrale e l’annesso Palazzo del Vicariato hanno riacquistato tutto il loro significato a partire dalle intuizioni di papa Giovanni XXIII e poi di papa Paolo VI.

Giovanni XXIII disse: «Oh! Se il papa, vescovo di Roma, raccogliendo gli uffici di tutta l’amministrazione diocesana presso questa sua cattedrale basilica potesse radunare qui, con più grande larghezza di respiro, tutta o quasi, l’organizzazione della Diocesi di Roma!»

Paolo VI portò a compimento questa intuizione e riorganizzò la vita del Vicariato, insistendo sulla missione del Papa come vescovo di Roma, chiedendo alla Diocesi di Roma di “non intraprendere alcunchè di importante prima di averlo riferito a noi”.

In un discorso del 1975, tenuto qui nella basilica lateranense, ricordava:

«Io mi ricordo che la prima volta che venni a Roma (avevo 8 anni e mezzo) si fece con la mia famiglia una escursione fino a San Giovanni in Laterano; ricordo ancora benissimo il senso di desolazione che mi sorprese in quella grande casa, tetra, chiusa, abbandonata d’intorno. E mi dissero: questa è la mater et caput! Ricordo poi tutte le volte che, venuto a Roma, giovane studente, appena detta la santa messa, avevo occasione di passare davanti a quell’edificio, bello ma cadente: lo si vedeva dalle finestre e dalle porte chiuse, dall’impossibilità d’entrare. Ricordo anche il senso di disagio che mi metteva la stessa basilica di San Giovanni: la sera era come penetrare in una caverna, senza luce; cinque navate buie e paurose a chi osava inoltrarsi. E sempre, fino da allora, i ragazzi e i giovani sognano: da qui bisogna ridare vita alla chiesa romana».

Questo sogno si è realizzato e Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora papa Francesco hanno sempre più insistito sul fatto che il papa è innanzitutto il vescovo di Roma. Papa Francesco con la Costituzione apostolica In Ecclesiarum Communione del gennaio 2023 ha voluto sottolineare ancor più il suo ruolo di vescovo di questa Chiesa di Roma, che intende vivere in quella prospettiva della comunione, del camminare insieme, della sodalità e che propone a tutti di vivere così.

Il momento più significativo e bello che evidenzia tutto questo si rinnova nei secoli ogni volta che il nuovo papa, appena eletto, viene a sedersi sulla cattedra di San Giovanni, dinanzi a tutto il clero e a tutti i cristiani di Roma, radunati insieme, che lo accolgono: meraviglioso è l’applauso scrosciante che si leva al cielo quando egli siede su questa cattedra. Papa Francesco venne a “prenderne possesso”, subito dopo la sua elezione, il 7 aprile 2013.

Quella preghiera comune che si levò a Dio in quel giorno, prosegue ogni giorno, come ci ricorda il papa che ripete sempre a noi romani, sua Chiesa locale, e a tutti: «Ricordatevi di pregare per me».

2/ Da 1700 anni mater et caput. Il 1700esimo anniversario della Basilica di San Giovanni in Laterano, di Andrea Lonardo

Riprendiamo sul nostro sito un testo di Andrea Lonardo preparato per la Conferenza stampa di Presentazione del 1700esimo anniversario della dedicazione della Basilica Lateranense, conferenza stampa tenutasi nell’Aula Poletti in Vicariato l’8/11/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Roma e le sue basiliche e Il periodo patristico con i tag costantino_imperatore e origine_potere_temporale_chiesa. Per approfondimenti, cfr. lo studio Il Battistero Lateranense in Roma: Costantino e la libertà dei cristiani, di Andrea Lonardo, Marco Valenti e Fabio Borghesi e i video seguenti:
- Un giorno al Laterano

- L'elezione più antica. La cattedra di Roma SELEZIONARE IN IMPOSTAZIONI LA MODALITA' A 360° PER I VIDEO NAVIGABILI

- Una cattedra dove non si insegna se stessi, ma il Signore. La cattedrale di San Giovanni in Laterano  SELEZIONARE IN IMPOSTAZIONI LA MODALITA' A 360° PER I VIDEO NAVIGABILI

- Il mosaico dell'abside della cattedrale di San Giovanni in Laterano SELEZIONARE IN IMPOSTAZIONI LA MODALITA' A 360° PER I VIDEO NAVIGABILI


Il Centro culturale Gli scritti (13/11/2023)

Perché venne costruita la Basilica del Laterano?

Perché un popolo necessita di luoghi dove riunirsi. Nei primi due secoli si celebrava la Pasqua nelle case dei cristiani di Roma e poi si battezzava nel Tevere, ma ben presto ci si accorse che, se a Pasqua diluviava, serviva un posto al chiuso per battezzare e, ancor più, ci si accorse che nelle case non entravano tutti i cristiani che voleva partecipare alla messa.

Per questo nacquero le chiese e le basiliche e il Laterano fu come il modello architettonico per le chiese di tutto il mondo.

La Basilica venne dedicata prima al Salvatore e poi anche ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Il nome che più si affermò nell’uso comune è quello di San Giovanni (Battista) proprio per il suo Battistero, dove generazioni e generazioni di romani sono diventati cristiani.

È la cattedrale di Roma, il luogo dove il suo vescovo, il papa, ha la cattedra.

La basilica ha i volumi delle antiche basiliche pagane: chi entrava in quelle dei Fori Romani, nella Basilica Emilia o nella Basilica Giulia ad esempio, doveva provare una sensazione analoga: gli stessi volumi, la stessa ampiezza, la stessa altezza e lunghezza.

Eppure essa è assolutamente nuova. Nelle basiliche pagane si entrava dai lati lunghi e le absidi erano a destra e a sinistra. Nel Laterano, l’abside orienta lo sguardo.

Indica che il cammino non è disorientato, ma esiste un oriente, una luce, che sorge, il Salvatore.

La navata è dunque un percorso, abbellito come da un prato marmoreo, opera dei maestri cosmati medioevali, con pietre tagliate a mano e differenti una dall’altra.

È bello immaginare nella navata sant’Agostino e san Gregorio Magno, san Francesco, san Domenico e santa Caterina da Siena, sant’Ignazio di Loyola e santa Teresina di Lisieux, ma anche Erasmo da Rotterdam e Lorenzo Valla che divenne canonico del Laterano anni dopo aver dimostrato la falsità della Donazione di Costantino - e vi è sepolto -, Michelangelo, Caravaggio e Artemisia Gentileschi, Galileo Galilei e J.R.R. Tolkien e tanti altri che vi camminarono nei secoli. Nell’annesso Seminario Maggiore, durante i mesi terribili dell’occupazione nazista, vissero nascosti personaggi come Alcide De Gasperi e Pietro Nenni, Ivanoe Bonomi e Giuseppe Saragat, ma anche Franco Calamandrei, figlio del più famoso Piero, e l’allora giovanissimo Giangiacomo Feltrinelli

Sull’altare della basilica non si compie più il sacrificio di animali, come avveniva nei templi pagani, quasi che gli dèi giovassero agli uomini a seconda della loro offerta, ma esso è la mensa in cui è il Cristo stesso che si dona. Nel ciborio medioevale, che ne sottolinea la presenza - oggi in restauro -, sono le reliquie dei santi Pietro e Paolo e, nell’altare stesso, quella che, secondo la tradizione, è la tavola sulla quale celebrò san Pietro.

Fu Costantino a costruire a proprie spese la basilica – se ne vedono ancora due grandi colonne originarie a lato del ciborio – così come egli eresse San Pietro, Santa Croce e altre basiliche romane, oltre al Santo Sepolcro a Gerusalemme e alla Basilica della Natività a Betlemme.

Ma, prima di lui, a Roma esistevano già almeno 40 chiese, non solo domus ecclesiae; perché la comunità cristiana aveva bisogno – come si è detto - di luoghi per celebrare, battezzare, vivere la propria vita. Si pensi che le catacombe di Callisto erano proprietà della Chiesa di Roma già più di 100 anni prima di Costantino, anche se la chiesa era ancora perseguitata.

L’abside, rifatta nell’ottocento, rappresenta lo Spirito Santo che dona vita attraverso la croce di Cristo, gemmata, nella quale è rappresentato il Battesimo. I quattro fiumi del Paradiso tornano a scorrere e danno vita al mondo. Il mosaico ripete quello medioevale con il Turriti che si è raffigurato in esso, mentre la Madonna e San Giovanni sono a fianco della croce e poi Pietro e Paolo, con san Francesco d’Assisi e sant’Antonio da Padova, più piccoli in mezzo alle figure neotestamentarie.

Se, nel linguaggio comune, la cattedra è un luogo dove si esprimono le idee di un qualche docente, da quella di una cattedrale si annunzia la Parola di Dio, della quale tutti, vescovo e comunità, si pongono in ascolto.

Da sempre ogni vescovo di Roma, sedendo su questa cattedra, si fa garante della fedeltà alla Parola della Grazia. Della cattedra medioevale sono rimasti i simboli del male – rappresentato dal dragone, dal basilisco, dal serpente, dal leone – che sono vinti da Cristo.

Il papa, vescovo di Roma, ha due curie.

Quella in Vaticano, che lo aiuta a servire la Chiesa cattolica intera, sparsa nel mondo.

Quella del Laterano, attraverso la quale guida e serve la Chiesa di Roma, di cui egli è vescovo, sottolineando oggi sempre più quella caratteristica di sinodalità, dove i laici contribuiscono con la loro visione propria alla missione della Chiesa.

Il titolo di vescovo di Roma è quello a cui papa Francesco tiene di più.

Giovanni XXIII e Paolo VI sognarono la rinascita del Palazzo Lateranense, annesso alla basilica, come punto di riferimento della chiesa di Roma.

Qui oggi si formano, nell’annesso Seminario, i futuri preti di Roma, qui si decidono le destinazioni dei parroci e dei vice-parroci, qui è la Caritas diocesana, qui si incontrano i diaconi, qui si radunano gli organismi sinodali, qui si fa cultura e si accompagnano scuole, università e ospedali, come i catechisti e gli animatori dei giovani, qui è il punto di riferimento per la vita delle monache e delle suore, qui il laicato si incontra per proporre una testimonianza significativa negli ambienti di vita della città, aiutando tutti a uscire dal clericalismo che guarda a ciò che è intra-ecclesiastico e non al mondo con la sua ricchezza e i suoi problemi.

San Giovanni in Laterano è da sempre detta mater et caput, madre e capo.

“Madre” perché siamo generati dalla madre Chiesa alla fede che non fabbrichiamo noi.

“Capo” perché chi è in comunione con il vescovo di Roma, che presiede nella comunione dei vescovi, è in comunione con la fede degli apostoli che, a sua volta, hanno trasmesso la Parola di Dio a cui tutti obbediamo, perché non sia snaturato il Vangelo del Signore.

3/ Programma del Corso di formazione per il 1700esimo anniversario della Basilica Lateranense

Riprendiamo sul nostro sito il Programma del Corso di formazione per il 1700esimo anniversario della Basilica Lateranense, presentato nella conferenza stampa tenutasi nell’Aula Poletti in Vicariato l’8/11/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Roma e le sue basiliche e Il periodo patristico con i tag costantino_imperatore e origine_potere_temporale_chiesa.

Il Centro culturale Gli scritti (13/11/2023)

1700esimo anniversario della Basilica Lateranense
Corso di formazione per animatori della pastorale, guide turistiche e addetti alla comunicazione
I modulo (il II sarà nell’anno 2024)

Luogo: In presbiterio, dinanzi alla cattedra in San Giovanni in Laterano

Orario: martedì 14, 21 e 28 novembre, dalle 17.00 alle 19.00. Ingresso dalla facciata della Basilica

 

Temi e relatori delle lezioni

14 NOVEMBRE: La Basilica Lateranense come chiave per comprendere la città di Roma e la sua storia

- Saluti del Cardinal Vicario e del Capitolo Lateranense

- Sandro Barbagallo, Per una comprensione d’insieme della Basilica Lateranense e dell’intero complesso

- Andrea Lonardo, La basilica Lateranense fino al periodo avignonese come chiave per comprendere Roma

21 NOVEMBRE: La fondazione costantiniana della Basilica Lateranense e il periodo patristico

- Paolo Liverani, Gli scavi archeologici dell’intera area e il loro significato

- Caterina Papi, Gli edifici costantiniani in Roma, come chiave per comprendere il futuro sviluppo dell’architettura cristiana

L’incontro sarà preceduto da una visita alla Loggia delle benedizioni, con appuntamento al Portone del Vicariato alle 16.00

28 NOVEMBRE: La Basilica Lateranense in età medioevale fino all’esilio avignonese

- Penelope Filacchione, Il ruolo dei due poli di San Pietro in Vaticano e San Giovanni in Laterano nello sviluppo di Roma nell’alto medioevo: la via papalis

- Serena Romano, Immagini e tradizione. Gli affreschi e i mosaici medioevali in San Giovanni in Laterano come chiave per lo sviluppo della storia dell’arte in Roma

5 DICEMBRE (orario da definire)

Visita agli scavi dell’abside costantiniana