Halloween: nuovi consigli per i genitori, la scuola e l’università, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Liturgia.
Il Centro culturale Gli scritti (29/10/2023)
Compito dei genitori, della scuola e dell’università è di capire e far capire, prima di fare.
Questa è la prima e prioritaria cosa da “fare”, altrimenti genitori, scuola e università cessano di essere luoghi educativi.
Ebbene Halloween è una festa che tratta degli spiriti dei morti, che celebra le anime dei morti, che parla dell’aldilà.
Nessuno ha il coraggio di ricordarlo, ma Halloween, invece, parla proprio di questo.
Quindi è l’occasione buona per parlare della morte e di cosa resta dopo la morte.
Un ateo potrebbe dire che Halloween è “oppio dei popoli”, perché ogni pensiero sull’aldilà distoglie l’uomo, come una droga, dalla preoccupazione per l’al di qua e la giustizia sociale. Un ateo potrebbe dire che dopo la morte non resta niente e Halloween è la pericolosissima “proiezione” del desiderio di immortalità che è nel cuore di ogni uomo.
Per pagani e cristiani, invece, Halloween è interessante e non è “oppio” perché entrambi credono che le anime vivono anche dopo la morte e che esiste l’aldilà: pagani e cristiani, a differenza degli atei, affermano che con la morte non finisce la vita, perché esiste l’aldilà.
Ma Halloween pone una seconda questione, quella dei demòni.
Anche qui pagani e cristiani concordano sull’esistenza dei demòni. Entrambi sanno che è bene starne alla larga, perché fanno male alla vita. I cristiani lo capiscono con più precisione, perché sanno che i demòni sono angeli decaduti, che odiano chiunque: se amassero anche solo una persona, potrebbero andare in Purgatorio ed essere salvati. Ma non amano nessuno.
Per questo pagani e cristiani affermano che è bene stare alla larga dai demòni.
Anche molti atei, stranamente, concordano sulla loro esistenza.
Di questo tratta Halloween, dell’esistenza non solo delle anime dei morti, ma anche dei demòni.
Ma poi Halloween parla soprattutto dei santi – “hallow” vuol dire “santo” e “Halloween” vuol dire “vigilia della festa dei santi”. Per questo si chiedono “dolcetti”, per questo in tante regioni c’è la tradizione dei dolci dei morti.
Perché Halloween parla del bene che i morti e, soprattutto, i santi possono ancora fare dal cielo ai vivi. Come dolcetti, così l’intercessione dei santi aiuta i viventi in terra nel loro cammino.
Pagani e cristiani credono che i morti possano intercedere presso l’Infinito per gli uomini. Per i pagani questo avviene raramente, al limite una volta l’anno. Per i cristiani, l’intercessione dei santi e dei morti è costante, la vita è un Halloween continuo.
Gli atei non credono in questo, anche se credono che, ogni tanto, le anime del nonno o della nonna possano rivelarsi tramite sogni o avvertono di essere pensati dai loro morti, perché – affermano – non posso accettare che i miei morti siano tornati nel nulla e niente sia rimasto di loro.
Di questo parla Halloween! Della morte, dei morti, delle anime, dei demòni, dei santi, del cielo che intercedono per la terra. Allora parliamone se ci interessa fare una qualche festa, liturgica o meno.
N.B. Per approfondimenti su Halloween, cfr. anche Halloween: la mia dichiarazione in merito. Il significato di una festa antica, di Andrea Lonardo (con appendice sui dolci dei morti in Italia), Halloween: riepiloghiamo ciò che ogni studente, fin dalle elementari, dovrebbe sapere, di Andrea Lonardo.