Scuola: la Svezia dice addio alla tecnologia [sotto i 6 anni]: “È dannosa e riduce l’apprendimento, torniamo alla carta”, di Lorenzo Drigo
Riprendiamo da Il Sussidiario un articolo di Lorenzo Drigo pubblicato il 12/9/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Letteratura e Educazione e scuola.
Il Centro culturale Gli scritti (20/9/2023)
La Svezia ha deciso di accogliere gli studenti a scuola in questo nuovo anno accademico con un’importante rivoluzione, che ha il sapore del ritorno al passato. Infatti, mentre la maggior parte del mondo finanzia programmi di istruzione che prevedono l’introduzione di nuove e performanti tecnologie, tra tablet per gli studenti, computer per i docenti e lavagne interattive, i bambini svedesi fino ai 6 anni si troveranno a fare i conti con carta, penna e libri di testo.
La decisione di rendere meno tecnologica la scuola in Svezia è stata motivata da un generale calo dell’apprendimento e della capacità di leggere e ricordare informazioni, in una tendenza più o meno simile che si registra in tutto il mondo. I bambini svedesi, infatti, secondo una ricerca chiamata Progress in International Reading Literacy Study, che analizza proprio l’abilità di lettura, hanno ottenuto un punteggio di 544, in calo rispetto ai dati precedenti dello studio, risalenti al 2016, che certificarono 555 punti. A rigor di paragone, l’Italia ha ottenuto 537 punti, ben distanti dalla prima classificata, ovvero Singapore con 587 punti, ma comunque meglio di Francia, Germania, Austria e Portogallo. Così, per cercare di recuperare quelle abilità che i bambini in Svezia stanno perdendo, la scuola tornerà (ed è tornata) cartacea.
Il parere degli esperti sulla digitalizzazione della scuola
Le nuove regole per la scuola in Svezia sono state decise, a ridosso dell’inizio dell’anno accademico, dalla nuova ministra per l’Istruzione, Carlotta Edholm. D’altronde la digitalizzazione scolastica per gli svedesi era anche molto più avanzata che altrove, prevedendo già i tablet per gli studenti della scuola materna. Di conseguenza, la nuova didattica carta e penna sarà obbligatoria per tutti gli studenti sotto i 6 anni, definito come limite per non compromettere l’apprendimento in una fase delicata della vita.
Contro la “nuova” scuola in Svezia sono ovviamente arrivati parecchi pareri negativi, di esperti o critici che ritengono che, così facendo, la didattica risulterà noiosa per gli studenti, già abituati a tablet, computer e cellulari, in una società che per loro è “più divertente”. Di contro, invece, Edholm ha difeso la sua decisione citando il parere del Karolinska Institutet (la più prestigiosa università di medicina al mondo, che seleziona il vincitore del premio Nobel). Secondo loro, infatti, “ci sono chiare prove scientifiche che gli strumenti digitali compromettono, piuttosto che migliorare, l’apprendimento”, tanto per la scuola in Svezia, quanto in tutto il resto del mondo. Secondo l’università, insomma, si dovrebbe tornare ad una didattica cartacea, incentrata sulle “competenze degli insegnanti”.