La “belle epoque” di fine ’800 a roma negli affreschi della Galleria Sciarra, di Nicola Bruni
Riprendiamo sul nostro sito un post dal profilo FB di Nicola Bruni, pubblicato il 2/8/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. ae sezione Roma e le sue basiliche.
Il Centro culturale Gli scritti (6/8/2023)
La Galleria Sciarra è un cortile privato aperto al pubblico come passaggio pedonale coperto tra Via Marco Minghetti e Vicolo Sciarra, nei pressi della Fontana di Trevi.
Fu realizzata dall'architetto Giulio De Angelis nel 1885, e decorata dal pittore Giuseppe Cellini tra il 1886 e il 1888 con motivi Liberty-Belle époque, secondo un progetto iconografico del letterato Giulio Salvatori.
Il tema è l'esaltazione della donna nelle funzioni di angelo del focolare, come sposa e madre, secondo la concezione borghese della società post-unitaria.
Così l'immagine dannunziana della donna, protagonista mondana e artefice di seduzione, è messa in ombra dai modelli di virtù che la identificano nelle figure della fascia superiore: “La Pudica”, “La Sobria”, “La Forte”, “L’Umile”, “La Prudente”, “La Paziente”, che fronteggiano “La Benigna”, “La Signora”, “La Fedele”, “L’Amabile”, “La Misericordiosa”.
Nella fascia inferiore sono rappresentate scene di vita quotidiana borghese: da un lato, il giardinaggio, la conversazione, il pranzo domestico, il trattenimento musicale, l'esortazione alla carità; dall’altro lato, la conversazione galante (in cui è ritratto D'Annunzio), la toeletta, il matrimonio e la cura dei figli.
Le decorazioni sono corredate da citazioni latine, tra le quali il celebre verso dalla IV egloga di Virgilio "Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem" (Comincia, bimbo, a riconoscere tua madre dal sorriso).