«Cambiale il nome da Mialma “La mia anima” e mettile “Mia” un nome più adatto a un cagnolino». Come i giornali hanno falsato la battuta di Papa Francesco. I cani, insomma, si benedicono (vedi la festa bimillenaria di sant’Antonio abate), ma non sono le “nostre anime”. Un articolo di Laura Ripani
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Laura Ripani, pubblicato sul Corriere Adriatico del 16/5/2023 con il titolo originale di “«Il cane è il mio ma non ho chiesto al Papa di benedirlo: ecco cosa è successo». Docente sambendettese racconta il caso”. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Ecologia.
Il Centro culturale Gli scritti (21/5/2023)
SAN BENEDETTO - È spuntata dal trasportino quando Papa Francesco ha allungato la mano per benedire la sua proprietaria, Simona Rosati. Così la cagnolina Mialma - che in spagnolo suona come anima mia - ha fatto esclamare al pontefice: «Cambi il nome a questo animale». È un’insegnante di scuola dell’infanzia sambenedettese la protagonista della vicenda che il pontefice ha raccontato alla premier Meloni circa la presunta benedizione richiesta da una donna per il proprio cagnolino.
La vicenda
«Ma le cose - spiega Rosati - sono andate un po’ diversamente da come sono poi state strumentalizzate sui media e soprattutto sui social: io ho preso il rimprovero del Papa come quello di un nonno che lo ha fatto con il sorriso sulle labbra e sono invece dispiaciuta per tutto quello che gli hanno detto».
Rosati è la terza volta che va a Roma per incontrare il Papa. Ne trova conforto per alcuni problemi di salute e lo scorso 4 aprile si trovava in piazza San Pietro, sul sagrato, in prima fila, insieme alla zia, una collega e la figlia di quest’ultima con bene stretta addosso la borsetta dove c’era appunto Mialma «così risulta registrata - dice l’insegnante - per tutti i miei amici semplicemente Mia. Papa Francesco si è avvicinato come fa con tutte le persone che si trovano in quella posizione, ha benedetto la ragazza che era con noi e la mia amica. Io gli ho portato anche un mazzo di fiori, dove c’era anche la foto di un’altra amica che purtroppo è morta di recente per via di una brutta malattia. Quando lui ha allungato la mano per sfiorare la mia, il cagnolino è spuntato e gli ho detto in spagnolo che si trattava di Mialma appunto e lui e mi ha risposto “rápidamente me dijo que le cambiara el nombre de” Mi Alma “a ponerle “Mia” el nombre de una “perrita” che significa: rapidamente cambiale il nome da “La mia anima” mettile “Mia” un nome più adatto a un cagnolino».
«Sono molto devota»
Simona, quindi, sostiene di non essere affatto contrariata di quello che bonariamente le ha consigliato il Papa anzi è stata felice di tanta considerazione «perché sono molto devota al Papa e ho pensato che si stesse comportando come mio nonno che quando mi doveva dire una cosa lo faceva apertamente». Anzi, Simona ha aspettato con ansia che arrivassero dal Vaticano, dalla fotografa Alessandra Modica, le foto dell’indimenticabile giornata, la terza per l’esattezza in udienza generale, tanto che poi le ha messe sulla propria bacheca Facebook.
Le critiche
Quello che più dispiace alla maestra però sono state le critiche che la vicenda ha generato. «Ho letto cose bruttissime nei confronti del pontefice e questo mi rattrista. Quanto accaduto ha dato la possibilità a persone cattive di offenderlo e questo davvero mi ha fatto rimanere male perché lui scherzava, era sorridente e per nulla contrariato. Inoltre il mio chihuahua è un cane da pet teraphy ed è entrato con me anche ai Musei Vaticani quindi è utile per ritrovare la salute. È chiaro che continuerò a chiamarla Mia anche se all’anagrafe canina e sul suo passaporto c’è scritto Mialma».