L’Incoronazione “sacramentale” di Carlo III a re. The authorised Liturgy for the Coronation Rite of His Majesty King Charles III. Un’introduzione a capire qualcosa del medioevo. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /05 /2023 - 21:57 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito il PDF del Rito di Incoronazione di Re Carlo III, celebrata il 6/5/2023. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Liturgia e Luoghi della Chiesa in Inghilterra. Cfr., in particolare:

Il Centro culturale Gli scritti (14/5/2023)

Molti commenti sono stati fatti sulla specifica persona del monarca Carlo III, meno sul Rito di Incoronazione che, nella sua oggettività, è testimone di come la Chiesa abbia cercato di introdurre una visione delle modalità di esercizio del potere.

Ad esempio, all’inizio del Rito di Incoronazione, un bambino si presente al futuro re e gli dice:

“Vostra Maestà, come bambini del Regno di Dio la accogliamo nel nome del Re dei Re”.

Il re gli risponde:

“Nel Suo nome [di Cristo] e secondo il Suo esempio, sono qui per servire non per essere servito”.

Qui il video di tale momento:

È evidente come il Rito elaborato nei secoli dalla Chiesa inviti il sovrano non a spadroneggiare, ma a farsi servitore del popolo, avendo come modello il Cristo! Ecco la visione del medioevo sul potere, ecco cosa significa che il re non è un’autorità assoluta, ma è anch’egli sottoposto al Vangelo – e non semplicemente al pontefice, quasi che questi possa comandarlo: piuttosto l’autorità ecclesiastica deve ricordargli il compito di servire e di non abusare della sua autorità.

Più avanti avviene la consacrazione vera e propria che viene avvolta dal “mistero”. Nell’Incoronazione di Carlo III si vede l’allestimento di una “camera” all’interno della quale avverrà la Consacrazione con il Crisma consacrato a Gerusalemme da un vescovo ortodosso – per essere sicuri che sia vero Crisma! – oltre che da un vescovo anglicano: sulla parete anteriore è chiaramente rappresentata la colomba dello Spirito Santo in cima ad un albero.

Carlo III – e lo stesso avvenne con Elisabetta II – vi entra solo con una camicia bianca, spogliato di tutti i gioielli e le vesti regali, in segno di umiltà: è solo un povero uomo dinanzi a Dio.

Anche tale ritualità dice molto della visione medioevale della monarchia: si ricorda ai monarchi che essi sono solo persone senza doti particolari rispetto ad altri, ma che ricevono una Consacrazione per compiere l’opera di Dio e non per gloriarsene.

Una cosa simile avveniva per il pontefice che a Roma veniva fatto sedere su di una sede detta “stercoraria”, poiché da quel luogo ascoltava il canto del Salmo che dice “Dallo sterco io ti ho sollevato”, a perenne memoria dell’indegnità della persona dinanzi al compito.

Mentre avviene la Consacrazione il Rito prevede che si canti l’inno Zadok the Priest, che ricorda il momento in cui il sacerdote Zadok unse il re Salomone.

Ecco il video di tale momento nella Consacrazione di Elisabetta II:

Ed ecco il video della Consacrazione di Carlo III nel momento in cui viene spogliato per avere solo una camicia bianca:

Qui l’intero Rituale in inglese che è stato seguito per Carlo III: Coronation Liturgy 6 maggio 2023

https://www.churchofengland.org/sites/default/files/2023-04/23-24132%20Coronation%20Liturgy%20Commentary.pdf

Insomma appare evidente che la Consacrazione medioevale non era la sopraelevazione a messaggero divino di un uomo, bensì una precisa sua ricollocazione, rispetto alle visioni divinizzatrici così frequenti nell’antico e nel moderno, al posto di autorità sottoposta ad un bene superiore e preesistente, a servizio del popolo e non per abusarne.