Breve nota satirica sul matrimonio dei preti promosso dall’intellighenzia, di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una breve nota satirica di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Ecclesiologia e Cristianesimo.
Il Centro culturale Gli scritti (12/3/2023)
1/
Quando ero giovane, in Gregoriana, circolava questa battuta:
«Oggi nessuno vuole più sposarsi, tranne i preti, nessuno vuole più farsi prete tranne le donne, nessuno vuole più andare a messa e ricevere la comunione tranne i divorziati risposati».
La triplice espressione metteva il dito nella piaga: erano pochi quelli che volevano sposarsi, pochi i seminaristi, pochi i praticanti.
2/
Oggi il clima è profondamente cambiato.
È tutta l’intellighenzia del paese, anzi dell’Europa tutta, che scommette così tanto sulla bellezza del matrimonio che le sembra inconcepibile che un uomo viva senza sposarsi e senza avere figli.
È così forte la certezza della necessità del matrimonio e della paternità che si chiede che questa gioia che appare sconfinata per la cultura contemporanea possa valere anche per chi è prete. Per l’intellighenzia un giovane che non si sposasse avrebbe fallito la propria esistenza.
Prova ne è proprio la forza con cui si chiede ai poveri preti celibi di avere a tutti i costi una compagna.
3/
Analogo è il caso del sacerdozio. La stima per il sacerdozio è così cresciuta nell’intellighenzia che scrive sui quotidiani nazionali che un dono così grande, ormai pienamente esaltato anche dai principali pubblicisti, non può essere precluso alle donne. Tutto il mondo laico ama il sacerdozio in maniera così spassionata e ne comprende la necessità per la Repubblica Italiana, in ogni città e paese, in ogni luogo pubblico e non solo privato, che sembrerebbe triste negarlo a qualcuno, come un diamante che dovesse illuminare le dita di ognuno.
Finalmente il sacerdozio è amato e stimato al di sopra di ogni cosa. Tutti se ne occupano e ne discutono, comprendendone la necessità.
4/
La pervicacia con cui si continua a parlare di matrimonio per i preti ricorda però l’ignoranza ecclesiologica dell’intellighenzia.
Nella tradizione della chiesa e ancora oggi non si è mai trattato di matrimonio dei preti, bensì di sacerdozio degli sposati. Tutt’oggi nelle chiese ortodosse, dove esistono preti sposati, i seminaristi debbono prima sposarsi e solo poi, con l’accordo della moglie e dei figli, possono accedere all’ordinazione sacerdotale.
Insomma non si tratta del caso se io mi possa sposare o meno, ma se sia legittimo per la moglie di Odifreddi o di Fedez che i loro rispettivi mariti siano ordinati preti a servizio della chiesa.
Perché se Chiara Ferragni non desse il suo OK al matrimonio in Chiesa e al sacerdozio, non sarebbe possibile procedere alla successiva ordinazione del marito.