Descrizione della Pala di Santa Chiara (1283, Maestro di Santa Chiara) per una visita, nella basilica di Santa Chiara del Protomonastero di Santa Chiara in Assisi
Riprendiamo dal sito ufficiale del protomonastero di Santa Chiara in Assisi (https://www.assisisantachiara.it/la-basilica/la-tavola-di-s-chiara/) un articolo dedicato alla Pala di Santa Chiara. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Francesco d’Assisi. Cfr., in particolare, La povertà e la clausura di santa Chiara e il suo coinvolgimento nel mondo. Chiara, Federico II e il regno di Boemia, Appunti di Andrea Lonardo.
Il Centro culturale Gli scritti (12/2/2023)
La Pala di Santa Chiara, dai più ritenuta opera del Maestro di Santa Chiara, fu eseguita nel 1283 sotto il pontificato di Papa Martino IV, come recita un’iscrizione dipinta ai piedi della Santa. Le dimensioni del pannello di formato rettangolare sono di cm 276 x 163.
Il campo pittorico dell’icona è diviso in tre campi da due colonnine dipinte dai quali partono archi ogivali; i triangoli superstiti sono occupati da due angeli in volo.
L’effetto ricercato fa pensare ad un tabernacolo a sportelli, con il campo centrale occupato da una finta sculture lignea policroma e le due ali istoriate con la vita della Santa; i piedi di santa Chiara poggiano su una specie di basamento dipinto sopra il fondo dorato, l’aureola copre parzialmente l’arco dando l’illusione di essere posta davanti, cioè in rilievo; le storie del registro superiore hanno un profilo simmetrico quasi si trattasse di due sportelli aperti di forma centinata.
Nei due fianchi sono dipinti otto episodi della vita di S. Chiara. La narrazione si svolge in senso antiorario, partendo dal basso a sinistra:
1/ il giorno della domenica delle Palme, mentre tutte le altre fanciulle si affrettano verso l’altare a prendere la palma, Chiara per un atto di umiltà se ne resta al suo posto: ed ecco che il vescovo scende dall’altare e le pone la palma tra le mani;
2/ la notte seguente Chiara fugge dalla casa paterna e raggiunge Santa Maria della Porziuncola accompagnata da alcune amiche, qui è accolta da Francesco e dai suoi frati che pregano al lume delle torce;
3/ inginocchiata davanti all’altare Chiara depone le sue ricche vesti e indossa un rude saio, Francesco le taglia i capelli;
4/ lo zio di Chiara, Monaldo, insieme ad altri familiari, cerca di portare via la fanciulla dal monastero di S. Paolo delle benedettine, dove era stata condotta da Francesco: Chiara si aggrappa alle tovaglie dell’altare e, toltasi il velo, mostra il capo rasato;
5/ mentre Chiara si trovava nel monastero di Sant’Angelo di Panzo fu raggiunta dalla sorella Agnese, i parenti furenti tentarono di riportarla a casa ma alle preghiere di Chiara il suo corpo divenne più pesante del piombo e lo zio Monaldo che aveva alzato il pugno per percuoterla fortemente non riuscì più ad abbassare il braccio che a lungo gli rimase paralizzato; l’episodio ha una sua appendice con Francesco che taglia i capelli ad Agnese alla presenza di Chiara;
6/ una volta che nel monastero di San Damiano vi era un solo pane, Chiara ordinò alla dispensiera di mandarne una parte ai frati e di tagliare la metà serbata in cinquanta fette, che furono distribuite alle suore nel refettorio;
7/ giacendo Chiara sul letto di morte, una suora ebbe in visione la Regina del Cielo entrare nella stanza assieme ad una schiera di vergini incoronate e rivestirne il corpo con un panno di meravigliosa bellezza;
8/ sparsasi la notizia della morte di Chiara una gran folla uscì dalla città verso San Damiano, i funerali furono celebrati dal Pontefice Innocenzo IV e dai cardinali della Curia.