Il nuovo, motivo della vita, la ripetizione, invece, della noia, da Romano Guardini
Riprendiamo sul nostro sito un brano da R. Guardini, Natale e Capodanno. Pensieri per fare chiarezza, Brescia, Morcelliana, 1994, pp. 38-39. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educazione.
Il Centro culturale Gli scritti (23/1/2023)
Ciò che ci rende possibile continuare a vivere, è il costante inizio: il fatto che con ogni mattino, con ogni incontro, con ogni dolore e ogni gioia ci venga incontro il nuovo. […]
A ogni istante il nuovo si fa operante nella nostra vita; a ogni istante non solo ricominia a partire da ciò che se ne è andato ma si eleva dalla intima profondità.
Che questa energia di novità si attenui, che, a motivo della fretta del vivere o dello sfavore delle situazioni, non risulti più percepibile, è ciò che rende possibili tutte le esperienze che avvertiamo come noia, come vuoto della vita.
Naturalmente si dovrà anche essere pronti ad accogliere il nuovo.
Certo la gente dice: “Sempre le stesse cose... un giorno come l'altro...”.
In verità essi per lo più intendono come nuovo quanto è eccitante.
Solo raramente sono pronti a cogliere il nuovo in ciò che è piccolo e sommesso. Per poterlo fare, dovrebbero essere modesti e grati. La modestia e la gratitudine sono virtù da scoprire.