Il dubbio vero non si rivolge solo contro la fede, ma anche contro l’ateismo: come il credente dubita, così anche il non credente dubita della sua non credenza, da Joseph Ratzinger e dai racconti dei Hassidim

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 01 /01 /2023 - 23:27 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Brescia, Queriniana, 2005, pp. 38-39, una storia dei Hassidim citata dall’allora professore di teologia e contenuta in M. Buber, I racconti dei chassidim, Milano, Garzanti, 1979, p. 273. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Cristianesimo.

Il Centro culturale Gli scritti (1/1/2023)

Da Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Brescia, Queriniana, 2005, pp. 38-39, una storia dei Hassidim citata dall’allora professore di teologia e contenuta in M. Buber, I racconti dei chassidim, Milano, Garzanti, 1979, p. 273.

«Uno degli illuministi, uomo assai erudito che aveva sentito parlare dell’uomo di Berditchev, andò a fargli visita, per disputare come il suo solito anche con lui, nell’intento di far ancora una volta scempio delle retrive prove da lui apportate per dimostrare la verità della sua fede.

Entrando nella stanza dello Zaddik [=il “giusto” - ad indicare la categoria dei rabbini -, il rabbino di Berditchev, Levi Jizchak], lo vide passeggiare innanzi e indietro con un libro in mano, immerso in profonda meditazione. Il saggio non prestò alcuna attenzione al visitatore.

Finalmente si arrestò, lo guardò di sfuggita, e sbottò fuori a dire: “Chissà, forse è proprio vero”.

Il dotto esploratore chiamò invano a raccolta tutto il suo orgoglio: gli tremavano le ginocchia, tanto era imponente lo Zaddik da vedere, tanto tremenda la sua sentenza da udire.

Il rabbino Levi Jizchak si volse però completamente a lui, rivolgendogli in tutta calma le seguenti parole: “Figlio mio, i grandi della Thora con i quali tu hai polemizzato, hanno sciupato inutilmente le loro parole con te; quando te ne sei andato, ci hai riso sopra. Essi non sono stati in grado di porgerti Dio e il suo Regno; ora, neppur io sono in grado di farlo. Ma pensaci, figlio mio, perché forse è vero”.

L’esploratore fece appello a tutte le sue energie interiori, per ribattere; ma quel tremendo “forse”, che risuonava ripetutamente scandito ai suoi orecchi, aveva spezzato ogni sua velleità di opposizione”».