Il politicamente corretto è nudo ai mondiali del Qatar. Le finte proteste svelano come l’intellighenzia inganni il mondo con il suo solo apparente desiderio di giustizia. Breve nota di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Carità e giustizia e Sport.
Il Centro culturale Gli scritti (4/12/2022)
I principali quotidiani hanno prodotto articoli quando taluni capitani ai mondiali hanno prima espresso la decisione di scendere in campo con fasce di protesta relative al gender e poi accettato di ritirare tale decisione con la banale motivazione che gli enti organizzatori – la FIFA – avevano concordato la concessione di esprimere solo proteste pre-stabilite.
Le fasce da capitano preconfezionate scelte con anticipo e prestabilite sono: #NoDiscrimination - anticipata rispetto al programma, mentre era fissata per i quarti di finale -, #FootballUnitesTheWord, #SaveThePlanet, #ProtectChildren, #ShareTheMeal, #EducationForAll, #FootballForSchools, #BeActive, #BringTheMoves. Per la finale e la finalina le fascie da capitano prestabilite sono #Football is joy, passion, hope, love and peace, #FootballUnitesTheWord[1].
Questa è la notizia che andrebbe commentata: proteste già prestabilite? Non invece la notizia di Harry Kane che prima dichiara di voler indossare la fascia One love e poi accetta di cambiare idea per adeguarsi a quanto stabilito dalla FIFA: è una falsa notizia, nel senso che è un giocherello.
La notizia che andrebbe commentata è quella della FIFA ha previsto solo fasce preconfezionate politicamente corrette e accettabili, in maniera da non infastidire il paese ospitante, gli emirati vicini e le monarchie della penisola arabica, in primis quella saudita.
Stuoisce che l'intellighenzia non si domandi come mai tra le frasi scelte dalla FIFA non figuri alcun accenno alla libertà religiosa. Questa è la notizia! In un paese in cui è vietato dichiararsi atei o battezzarsi, ecco che la FIFA sceglie invece l’espressione politicamente corretta #NoDiscrimination.
Legittimo che si scelga tale atteggiamento quando si assegna a quella nazione i mondiali, ma allora che senso ha discutere del gender, quando si è già dato per scontato che problemi ben più gravi saranno taciuti?
Per la FIFA non solo è normale che la questione del gender non debba essere nemmeno evocata in Qatar a differenza di quando si gioca in un'altra parte del mondo – è lei ad aver accettato di mettere a tacere con accordi previ i capitani, non il Qatar, è la FIFA che utilizza due pesi e due misure – ma, cosa ancora più grave, la FIFA si è persino dimenticata della libertà religiosa, come se ne dimentica l'intellighenzia. A nessun capitano l'intellighenzia ha suggerito di indossare una scritta sulla libertà religiosa e a nessun giornalista è venuto in mente di discuterne.
Ben più grave del non aver previsto la scritta One Love è altresì il fatto che non si sia predisposta nessuna fascia da capitano che affronti la questione del femminile, della libertà cioè di sposarsi liberamente – anche questa è questione decisiva nella penisola arabica, insieme all’assenza della libertà di essere atei o di convertirsi al cristianesimo, di seguire cioè la coscienza se essa indicasse che l’ateismo o una diversa religione siano veri e buoni.
L’intellighenzia discute sempre e solo della scritta One Love e della questione del gender, mentre ignora, anche nel dibattito in occidente, l’accettazione supina di altri diktat.
In altri contesti l’intellighenzia non avrebbe mai accettato una qualsivoglia indicazione di temi sui quali sia lecito protestare e di temi sui quali non sia lecito.
Scegliendo di pronunziarsi sulla libertà solo in alcune regioni del mondo, gli intellettuali e i potenti dichiarano inconsapevolmente di ben sapere che le religioni e le culture sono effettivamente diverse quanto al rapporto con la libertà, ma fingono poi di non saperne niente.
È molto triste che l’intellighenzia occidentale dimentichi la sua tradizione liberale e razionale, per preoccuparsi solo che sventolino in Qatar i bikini di miss Croazia, scambiando il ridurre la donna a oggetto con la vera libertà di coscienza di cui gli intellettuali e i potenti si vergognano di parlare.
Note al testo
[1] Cfr. per questa notizia l’articolo della Redazione Sport di Repubblica del 21/11/2022, Fascia da capitano, ecco quelle imposte dalla Fifa.