La messa del vice-parroco cui si chiede di occuparsi dei giovani e il parroco saggio, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Teologia pastorale.
Il Centro culturale Gli scritti (20/11/2022)
Se si chiede ad un vice-parroco di occuparsi dei giovani, bisogna che il parroco consenta a lui di celebrare la messa nell’ora in cui i giovani vengono a messa o nell’ora in cui vi potrebbero partecipare più facilmente più avanti (di solito alla domenica sera).
Perché la messa è il luogo più grande di annuncio. Perché la messa è ciò che rende le persone fratelli e genera la comunità.
Assegnare ad un viceparroco la cura dei giovani e poi stabilire che sia un altro prete a celebrare la messa più adatta come orario alle abitudini dei giovani è un suicidio pastorale: è come affidare ad un prete di fare una “battaglia”, togliendogli le armi per combatterla!
La decisione su come suddividere le messe domenicali in una parrocchia è la più importante che un parroco debba compiere insieme all’intera comunità - e questo ancor più in una grande città dove le messe della domenica sono molte.
Poiché il centro della vita cristiana non è il gruppo o il gruppetto, ma la messa domenicale, chiedere ad un prete diverso da quello cui si affida la responsabilità dei giovani di celebrare la messa cui i giovani di fatto parteciperanno è un errore pastorale ed ecclesiologico!