La maternità e la paternità come orgoglio della vita di un altro, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educare.
Il Centro culturale Gli scritti (20/11/2022)
Divenire genitori è un rinunziare al proprio orgoglio: anche per questo generare è un atteggiamento pienamente conforme al Vangelo.
Si smette di essere orgogliosi di sé per divenire orgogliosi della vita di un altro. Quel bambino, quella bambina divengono la luce dei tuoi occhi, quel bambino, quella bambina vuoi che siano guardati dal mondo intero e che siano trovati belli, amabili.
La maternità e la paternità sono un decentramento, sono uno spostamento del centro di attenzione, sono un cambiamento di prospettiva, nel senso più “ottico” del termine: invitano a guardare altrove rispetto a dove si fissava l’attenzione fino a quel momento.
È questa la conversione che chiede lo sposarsi per diventare genitori, ma è questo anche ciò che dona la generazione: essere liberi da sé stessi per iniziare ad amare.
È per questo che chi è troppo pieno di sé incontrerà un ostacolo dinanzi alla generazione: un figlio è una pietra di inciampo.