A Meghiddo scoperta forse la più antica chiesa cristiana conosciuta. Prigione costruita su una delle più antiche chiese della Terra Santa lascia spazio a un parco archeologico, di Zelda Caldwell

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /11 /2022 - 00:50 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dal sito Aleteia un articolo di Zelda Caldwell pubblicato il 7/3/2018. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Arte paleocristiana e I luoghi della Bibbia e della storia della Chiesa: Israele.

Il Centro culturale Gli scritti (14/11/2022)

James Emery | CC BY 2.0

N.B. de Gli scritti
Il mosaico che reca l’iscrizione “a Gesù Cristo come Dio” potrebbe essere anche di qualche decennio successivo e la sua datazione oscilla secondo gli studiosi fra il III e il IV secolo: è comunque un ritrovamento di grande interesse. Quanto l’articolo afferma sull’esistenza di chiese solo a partire da Costantino è stato da noi ampiamente smentito in Dalle domus ecclesiae alle basiliche. L’utilizzo delle fonti letterarie, di Andrea Lonardo. Quanto alle persecuzioni è noto come il cristianesimo non fosse una religio licita, ma come le persecuzioni non siano state continue, bensì episodiche: è noto della conversione alla nuova fede di legionari romani ben prima di Costantino e si conosce un solo caso di "obiezione di coscienza tout court, quella di Massimiliano di Tebessa, studiato dal porf. Paolo Siniscalco. 

Quella che potrebbe essere la chiesa cristiana più antica del mondo giace sotto una prigione nel nord di Israele, costruita dagli inglesi negli anni Quaranta del Novecento. I funzionari israeliani hanno annunciato che il carcere di Megiddo verrà svuotato per diventare un parco archeologico, secondo Haaretz.com. I reclusi verranno trasferiti in una nuova prigione che soddisfa gli standard adottati recentemente da Israele per permettere uno spazio per prigioniero pari agli standard europei.

Gli archeologi hanno scoperto le rovine dell’antica chiesa cristiana durante alcuni scavi iniziati nel 2003, ai quali hanno preso parte gli stessi prigionieri. Sembra che un recluso abbia scoperto un mosaico ben conservato risalente all’anno 230, che definiva Gesù una divinità.

Il mosaico riporta l’iscrizione, in greco antico, “Akeptous, che ama Dio, ha offerto la tavola a Dio Gesù Cristo come memoriale”.

Secondo l’articolo di Haaretz.com, si ritiene che Akeptous fosse una donna che aveva sovvenzionato la tavola, che funzionava da altare per l’Eucaristia.

Il pavimento di mosaico, ornato con il simbolo cristiano del pesce, faceva parte di una casa piuttosto che di una chiesa o di una basilica. Le chiese come le conosciamo vennero costruite solo dopo che l’imperatore romano Costantino abbracciò il cristianesimo quasi un secolo dopo.

Secondo il dottor Yotam Tepper, dell’Università di Haifa, i romani probabilmente vivevano nella casa, ma la stanza che ospitava il mosaico doveva essere una sala di preghiera.

Il sito storico include anche i resti di un antico villaggio ebraico e di un insediamento romano. È questa scoperta che ha fatto sì che gli studiosi riconsiderassero quello che sapevano sull’atteggiamento dei romani nei confronti dei primi cristiani.

L’accampamento, situato fuori Gerusalemme e che era stato la base della Legio VI Ferrata, ospitava circa 5.000 soldati.

“Pensiamo che alcuni dei soldati romani della legione fossero cristiani”, ha detto Tepper ad Haaretz.

Colui che donò il mosaico era un centurione romano di nome Gainus, chiamato anche “Porophrius, nostro fratello”. Il fatto che ci fossero dei soldati romani apertamente cristiani contraddice l’idea generale per la quale i cristiani delle origini venivano perseguitati.

“Qui i romani avevano ufficiali cristiani”, ha spiegato Tepper. “La persecuzione può essere stata esagerata in seguito nei racconti, ma i resoconti non riflettono sicuramente la complessità della realtà, ovvero che ci fossero dei cristiani nell’esercito romano”.

Quando il parco archeologico aprirà al pubblico, i visitatori potranno visitare la struttura di adorazione cristiana delle origini, le vicine rovine della città bizantina del IV secolo di Maximianopolis, i resti dell’insediamento militare romano e l’antico villaggio ebraico, attualmente tutti sotto un tetto recintato con filo spinato.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]