La filosofia nasce dal mare?, di Roberto Mussapi
Riprendiamo da Avvenire alcuni brani di una recensione di Roberto Mussapi pubblicata il 12/8/2022. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Storia e filosofia.
Il Centro culturale Gli scritti (10/10/2022)
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[Roberto Casati nel suo libro, Oceano. Una navigazione filosofica afferma:]
«Il mare è un mondo altro, differente; radicalmente differente. Questa differenza è una sfida per la conoscenza e per i concetti che usiamo per descriverlo». Dobbiamo accettare fino in fondo questa alterità, prosegue Casati nella sua prosa lucida, persuasiva e narrante, noi non possiamo assimilare il mare, e quindi dobbiamo convivere con una realtà estranea quanto originaria: «la filosofia e il mare sono legati a doppio filo».
Che esista una parte dell’anima che solo il mare suscita e ispira lo insegnano Melville e Conrad. Ma Casati compie un’operazione diversa, ardita e riuscita: questa ipotesi è ambiziosa, come l’autore riconosce, ma fondata e alla fine condivisibile. La filosofia, come si è consolidata e come la conosciamo, nasce dal mare, dal confronto esigente con qualcosa che non comprendiamo ma con cui dobbiamo interagire.
Capitoli sulle regole di chi si avventura per mare, le stesse che ispirano il percorso della filosofia, non sicuro, su terraferma e piste battute, ma incerto sulla mutevolezza delle onde e dei venti, eppure furioso. Creare, pensare, salpare, osservare, nascere, usare, rispettare, soccorrere, e in un ultimo, approdare: che per il navigatore e filosofo quale risulta essere, con passione e sapienza, anche nella vita, il bravissimo Roberto Casati, equivale a ripensare. Sì, approdare vuol dire rivivere ex novo, ripercorrere, te stesso e il tuo viaggio, e il mare alle spalle, ma da una riva nuova e sconosciuta.