Parliamo di elezioni a distanza da esse, e con una distanza per quanto possibile oggettivante, di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Politica, giustizia e carità.
Il Centro culturale Gli scritti (14/8/2022)
Mentre a fini elettorali la destra si scaglia contro la sinistra e la sinistra contro la destra ed entrambe si scagliano contro i 5Stelle e contro Calenda e Renzi, non è inutile ricordare che tutti costoro – tranne Fratelli d’Italia – stanno governando insieme da mesi.
Insomma tutto il livore, che è sulla carta, non ha impedito ai diversi partiti di Letta, di Renzi, di Di Maio, di Conte, di Salvini, di svolgere un’azione di governo, di spartirsi i ministeri, di guidare il paese.
Cosa che, probabilmente, dovranno poi fare anche dopo le elezioni, perché non è pensabile, ad esempio, che il centro-sinistra, se dovesse vincere, governi il paese da solo senza l’appoggio dei 5Stelle e di Calenda e Renzi.
Allo stesso modo appare fuorviante la presentazione del futuro quasi che dovessimo avere come presidente del Consiglio Salvini o la Meloni o Letta o Conte o Di Maio.
Tutti i partiti stanno certamente maturando, al di là delle parole, l’idea di un premier che non sia identico ai segretari di partito ed è di tali nomi che varrebbe la pena discutere.
Se, come sembra, le percentuali si sposteranno in maniera maggiormente favorevole al centro-destra, in maniera sfavorevole ai 5Stelle e in maniera stazionaria al centro-sinistra, quali coalizioni e quali presidenti del Consiglio i diversi gruppi saranno disposti a sostenere?
Certo ora è il momento del tutti contro tutti, tutti contro i 5Stelle, tranne i 5Stelle, tutti contro il centro-sinistra, tranne il centro-sinistra, tutti contro il centro-destra, tranne il centro-destra, tutti contro Calenda e Renzi, tranne Calenda e Renzi.
Vale la pena ricordare che questo odio al nemico che tutti cavalcano – tutti i partiti stanno cavalcando l’odio contro il nemico, ormai questa non è più una caratteristica di una sola parte politica – serve solo a raggranellare qualche voto in più.
Purtroppo, però, nasconde le vere questioni in ballo.
Servirebbe non tanto un “centro” - che è oggi impossibile -, ma persone che, nei diversi schieramenti, sappiano unire il meglio da un lato della “solidarietà” che viene sbandierata a sinistra e dall’altra della “famiglia e della vita” che vengono sbandierate a destra – mentre tutti dimenticano il lavoro e la scuola -, perché l’Italia ha bisogno di tutte le prospettive.
Ogni parte politica oggi nasconde una parte decisiva del bene integrale voluto dalla Costituzione e si fa paladino solo di una mezza verità.
Solo personalità politiche dei diversi poli, che lavorassero insieme alla promozione della solidarietà e alla promozione della famiglia, senza dimenticare lavoro e scuola, porterebbero ad un vero rinnovamento del paese.
Con ciò è, comunque, da augurarsi che gli anziani leader dei vari partiti, a partire da Berlusconi, sappiano farsi finalmente da parte – anche un cambio Salvini-Giorgetti sarebbe importante – in maniera da poter aprire maggiormente nuove possibilità ad un paese che naviga ormai diviso da odi reciproci e che avrebbe invece bisogno di persone capaci di prendere il meglio di ognuna delle fazioni in campo.