1/ Rafa Nadal, maestro di tenacia, di Andrea Lonardo 2/ Nadal e il dolore al piede. Ecco cos'ha e in che condizioni è il suo scafoide. Lo spagnolo ha la sindrome di Müller-Weiss, una malattia degenerativa molto rara che porta alla frammentazione e necrosi dello scafoide, di Lucia Resta
1/ Rafa Nadal, maestro di tenacia, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Sport.
Il Centro culturale Gli scritti (12/6/2022)
Non c’è mai stato nessuno che abbia giocato a tennis come Roger Federer, con la sua classe e la sua potenza, con colpi profondi e palle smorzate, con il suo dritto a uscire come una frusta e il suo rovescio devastante. Ma Federer ha sempre avuto un punto debole, che gli ha fatto perdere partite importantissime: in alcuni momenti di tensione ha come mollato, quasi si fosse arreso prima del tempo .
Non così Rafa Nadal: il suo punto di forza è la sua resistenza, il suo non arrendersi mai, il non mollare mai, la sua forza atletica che gli permette di recuperare palle ormai perse per chiunque.
Questo impressiona ed insegna in lui. Ad un punto dalla sconfitta, ad un passo dalla resa, lo si è visto combattere come se quel colpo fosse il march point. La sua impressionante forza atletica ed il suo temperamento agonistico lo sostengono quando si tratta di correre da una parte all’altra del campo e di recuperare palle sotto rete o agli angoli del campo che sembrerebbe impossibile poter raggiungere.
E questo anche ora che il piede non gli dà tregua: lo si è visto vincere il Roland Garros e due giorni dopo rientrare a casa in stampelle.
Quella resistenza e quella grinta, quel rialzare sempre il capo finché c’è ancora una possibilità, parlano a chi guarda Nadal giocare.
Di quella grinta avremmo bisogno in politica e nella chiesa, a scuola e in università, negli ambienti in cui si lotta per la vita o per la cultura.
Proprio l’impressionante striscia di vittorie sulla terra battuta, meno veloce dell’erba e del cemento, dicono le caratteristiche del tennista maiorchino: la resistenza e il carattere.
Magari tutti ne avessimo!
2/ Nadal e il dolore al piede. Ecco cos'ha e in che condizioni è il suo scafoide. Lo spagnolo ha la sindrome di Müller-Weiss, una malattia degenerativa molto rara che porta alla frammentazione e necrosi dello scafoide, di Lucia Resta
Riprendiamo sul nostro sito un articolo da La Gazzetta dello Sport del 5/6/2022. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Sport.
Il Centro culturale Gli scritti (12/6/2022)
Le voci sul ritiro di Rafael Nadal le ha smentite lui stesso: "Ho tanta energia, voglio continuare", ha detto dopo la vittoria al Roland Garros. Ma le condizioni del suo scafoide del piede sinistro preoccupano. Il campione spagnolo è affetto da una malattia molto rara e degenerativa, che di solito colpisce per lo più le donne over 40. Per questo il caso del tennista è molto particolare, perché non sarebbe nel target di questa patologia che si chiama sindrome di Müller-Weiss. Nadal combatte con i problemi al piede da molto tempo ormai, da quando si è infortunato nel 2005, scoprendo di avere una malformazione congenita dell'osso.
Già allora i medici dissero a Nadal che si sarebbe potuto ritrovare costretto al ritiro a causa di quel problema, ma lui, grazie all'uso di una soletta speciale per la scarpa sinistra, è riuscito ad andare avanti per tutti questi anni e a vincere come pochissimi altri nella storia del tennis, ossia come il suo amico Roger Federer e come Novak Djokovic: sono loro tre in corsa per il titolo di The GOAT nel tennis (The Greatest of all Times, il più grande di tutti i tempi). Cerchiamo di capire meglio che cos'è la sindrome di Müller-Weiss rifacendoci alle parole del dottor Umberto Alfieri Montrasio, responsabile dell’Unità specialistica piede e caviglia dell’IRCSS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, che lo ha spiegato a Gazzetta Active dopo l'uscita di scena di Nadal agli Internazionali di Roma.
Come ci ha spiegato il dottor Umberto Alfieri Montrasio, si tratta di una "patologia talmente rara che anche la letteratura è molto scarsa. Talvolta viene persino scambiata per una frattura". Infatti nella letteratura scientifica molte pubblicazioni sono "case report o casistica di pochi pazienti (4-5); tra i più noti vi è uno studio degli anni Cinquanta con 56 casi e due studi di Maceira". E quel poco che si sa, come abbiamo detto, è che il sesso più colpito è quello femminile, con una incidenza del 70% e l'età media dell'insorgenza della sindrome è intorno ai 45 anni, più in generale tra i 40 e i 60 anni. Nadal, invece, che ha appena compiuto 36 anni, ci combatte praticamente da quando aveva 20 anni. Ed è un vero miracolo che sia riuscito ad andare avanti per così tanto tempo. Questa patologia, infatti, "è caratterizzata dalla frammentazione e dalla necrosi dello scafoide tarsale o navicolare che con gli anni porta ad un processo artrosico di quelle articolazioni che ruotano intorno allo scafoide stesso".
CHE COS'HA NADAL AL PIEDE?
È dunque lo scafoide a dare problemi a Nadal, ossia quello che viene detto impropriamente anche "osso navicolare del carpo". È un osso che ricorda la forma dello scafo di una nave, un osso breve del carpo dalla forma allungata e con il maggior asse diretto lateralmente e in basso. Quando un piede è affetto dalla sindrome di Müller-Weiss, come ci ha spiegato il dottor Umberto Alfieri Montrasio, "si ha un rallentamento importante del processo di maturazione dello scafoide. Nel lungo periodo lo scafoide, sottoposto a degli stress, perde la propria elasticità e si frammenta, collassa, si disloca".
IN CHE CONDIZIONI È LO SCAFOIDE DI NADAL
Il piede di Rafael Nadal è ormai martoriato da anni di sofferenza. Ha questa malformazione da sempre, ma se ne è accorto soltanto nel 2005, dopo un infortunio, perché, come spiega l'ortopedico, questa patologia è molto subdola e all'inizio non dà alcun sintomo, quando arrivano dolore e difficoltà di movimento, di fatto ormai è già troppo tardi. Il dottor Umberto Alfieri Montrasio ci ha anche spiegato che la sindrome è talvolta accompagnata "da un bozzo nella parte interna del mesopiede. Di solito i pazienti affetti da Müller-Weiss hanno i piedi cavi, ma questo bozzo nella parte interna del mesopiede simula un piede piatto", ma anche questo sintomo compare quando ormai è tardi. Inoltre è stata notata, nei pochi casi che si sono potuti studiare, una associazione tra la sindrome di Müller-Weiss e il dolore alle ginocchia, altro punto dolente di Nadal.
UN PIEDE NUOVO
Quando a Nadal è stato chiesto se avrebbe rinunciato alla finale del Roland Garros 2022 in cambio di uno scafoide nuovo lui ha risposto senza indugi di sì, perché il suo piede gli dà problemi anche nella vita di tutti i giorni, non solo quando gioca a tennis e ha anche spiegato che dopo il ritiro vorrebbe continuare a praticare sport con gli amici a livello amatoriale. Ma il dottor Alfieri Montrasio ci ha specificato che anche per gli sportivi amatoriali la sindrome di Müller-Weiss causa limitazioni importanti, che è indispensabile l'ortesi plantare, una scarpa adatta e che anche se si può camminare, nuotare, andare in bicicletta, è invece meglio evitare sport come il tennis, il basket, il volley o il rugby perché causano ripetuti traumi del piede. E anche la corsa "può essere fatta solo se blanda, poiché sollecita molto il piede. E più questa piccola ma fondamentale parte del corpo viene traumatizzata, più aumentano le probabilità che lo scafoide si frammenti o dislochi".