Mons. Poola, il primo dalit tra i nuovi cardinali, di Nirmala Carvalho
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Asianews pubblicato il 29/05/2022. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Religioni dell’estremo oriente.
Il Centro culturale Gli scritti (31/5/2022)
Hyderabad (AsiaNews) - Tra i nuovi cardinali annunciati oggi da papa Francesco c’è anche una prima volta molto importante per la Chiesa cattolica dell’India: la porpora all’arcivescovo di Hyderabad, mons. Anthony Poola, segnerà l’ingresso nel Collegio cardinalizio di un dalit, cioè di una persona proveniente dal gruppo più svantaggiato dei “fuori casta”. Mons. Poola, 61 anni, è infatti un presule di etnia telugu nato in una famiglia di dalit del villaggio di Poluru, nella diocesi di Kurnool nell’Andhra Pradesh che ha guidato per oltre 12 anni prima di essere chiamato proprio da papa Francesco a guidare l’arcidiocesi di Hyderabad. La sua nomina assume un significato particolare se si considerano le polemiche degli ultimi mesi sulle nomine dei vescovi nello Stato del Tamil Nadu, dove alcuni gruppi organizzati di fedeli hanno contestato aspramente il fatto che una sola diocesi su 18 abbia un presule dalit.
Commentando l’annuncio dato oggi dal papa il neo-cardinale Anthony Poola ha dichiarato ad AsiaNews: "Ho ricevuto la notizia da alcune persone che mi hanno riferito l'annuncio del Santo Padre. È la volontà di Dio che accolgo con umiltà: non ne sono degno. Sono grato a papa Francesco per la sua fiducia. Sono stato sacerdote nella diocesi di Cuddapah – racconta di sé - per 16 anni e mezzo, poi ho servito come vescovo della diocesi di Kurnool per 12 anni e mezzo. Infine nel 2021 ho assunto la responsabilità della diocesi di Hyderabad. Questa mia nomina a cardinale credo sia un privilegio per la regione dei telugu e farà crescere la fede della Chiesa dell’Andhra Pradesh e del Telangana. Sono un dalit - sottolinea lui stesso - e questa è quindi una buona notizia per i cattolici dalit e per la Chiesa intera in India. Credo porterà a molti l’incoraggiamento di papa Francesco".
Anche il gesuita A. X. J. Bosco, attivista per i diritti dei dalit, ha commentato ad AsiaNews la nomina del primo cardinale appartenente a questo gruppo ancora vittima di tante discriminazioni in India: "Questa notizia è stata per me uno shock e una sorpresa. È una grande gioia per i dalit, che rappresentano oltre il 65% dei fedeli della Chiesa cattolica in India. Papa Francesco vuole che la Chiesa sia sinodale, che ascolti tutti, compresi gli ultimi: ora anche i dalit cristiani sentono che sono stati ascoltati dopo anni di lotte. Mons. Poola - continua p. Bosco - è un gentiluomo colto, molto gentile con tutti. Ha un amore speciale per i poveri; si preoccupa molto dei dalit. È aperto e generoso. Anche a chi aveva perso la fiducia per vi delle vicende del Tamil Nadu, questa nomina dell'arcivescovo Anthony Poola a cardinale porta un po' di consolazione e un barlume di speranza: i miracoli possono sempre accadere".
Oltre al nome di mons. Poola nell’elenco dei nuovi cardinali figura anche quello di un altro indiano: mons. Filipe Neri Ferrão, 69 anni, alla guida dell’arcidiocesi di Goa e Daman dal 2003. “Questa notizia è motivo di grande gioia – scrive l’arcidiocesi di Goa e Daman in una nota -. Questa nomina che onora la persona del nostro arcivescovo pone sulle sue spalle anche una grande responsabilità nel servizio alla Chiesa universale, come stretto collaboratore del papa. Preghiamo che lo spirito lo guidi in questa nuova missione”.