Novak Djokovic vince per la sesta volta gli Internazionali d’Italia e tutti i politici che lo avevano disprezzato per la sua mancata vaccinazione agli Open di Australia, lo applaudono, dimenticando i loro precedenti giudizi, mentre la stampa finge di non ricordare ciò che di lui ha detto in quell’occasione. Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educazione e media.
Il Centro culturale Gli scritti (23/5/2022)
Il sottoscritto è sempre stato dalla parte dell’opportunità di vaccinarsi. La scelta di essere pro-vax non deve però rendere ciechi al punto da non accorgersi come i no-vax siano stati incentivati proprio dagli atteggiamenti ambigui di chi li combatteva come se fossero la personificazione del male (è la cultyura moralistica tipica dell’intellighenzia italiana): emblematico è il caso dei media italiani e dei politici che hanno disprezzato il tennista serbo Novak Djokovic quando, agli Open d’Australia, si è scoperto che egli era un no-vax: il poveretto è stato sommerso da una montagna di insulti sul web e su carta stampata con giornalisti e politici italiani in prima linea.
Il giorno della sua vittoria agli Internazionali d’Italia 2022 tutti costoro erano nuovamente dalla sua parte ad applaudirlo, con presenze sugli spalti e addirittura standing ovation, dimentichi della partaccia di pochi mesi prima.
Non un punto a favore dei no-vox, quanto un punto in meno per l’intellighenzia italiana del pensiero unico, incapace di una coerenza e di una dignità, che sole rendono degni di guidare le menti e le sorti del paese.