La pornografia è tutto tranne che un atto carnale (da Fabrice Hadjadj)
Riprendiamo un brano da Fabrice Hadjadj, La mistica della carne, Medusa. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Educazione all’affettività.
Il Centro culturale Gli scritti (31/5/2022)
Ciò che la pornografia mostra può essere tutto tranne che un atto carnale. Gli attori stessi devono lasciar passare la cinepresa e brillare sotto i riflettori: sono costretti ad abbandonare la tattilità per entrare nella visibilità, cercando di disincarnarsi. Non è che sono osceni perché fanno all’amore, ma perché non lo fanno....
Il cattolico, invece, è il vero edonista. Ha la sua donna e va fino in fondo. Non passa tutto il tempo a chiedersi: “Oh, cosa succederà adesso? Che rischio sto correndo?”. E se il seme che ha immesso nella donna gli torna indietro sotto forma del viso di un figlio, la gioia è ancora più grande. Il piacere sessuale non sta solo nell’atto carnale, è anche la gioia di vedere il volto del proprio figlio: è piacere sessuale anche quello. L’atto carnale ha un’intensità di piacere molto forte e molto breve, poi c’è una caduta, tutta l’esperienza lo dice. Ma la gioia per l’arrivo di un figlio è un piacere che non si spegne.
L’intera morale sessuale, quella vera, potrebbe essere condensata in questo imperativo: «Quando baci, bacia veramente, bacia a fondo, senza tradimenti, senza ritegno, senza fermarti a metà di questo slancio verso l’altro accolto nella tua anima e nel tuo corpo».
Ma noi non andiamo fino in fondo a ciò che il baciare postula. Noi baciucchiamo. Sbaciucchiamo. E se non ci baciamo per scherzo, è sempre e solo alla Giuda, a tradimento. Come fare affinché la nostra postura non si trasformi in impostura? Chi ci riscatterà da tutte questi mezzi-amori e falsi sbaciucchiamenti?