Le opere di Caravaggio nella collezione di Scipione Borghese, di Andrea Lonardo
Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Caravaggio.
Il Centro culturale Gli scritti (5/4/2022)
Papa Paolo V, il cui nome è iscritto sulla facciata di San Pietro perché ne curò la realizzazione, ebbe come cardinal nipote Scipione Borghese che lo aiutò in qualità di segretario di stato, ma ancor più come promotore di cultura. Dotato di grande competenza artistica, Scipione valorizzò Gian Lorenzo Bernini che realizzò per lui non solo il suo busto, ma anche le statue di Villa Borghese, pensate esattamente per le stanze in cui sono ancora oggi esposte.
Prima di Bernini, Borghese amò il Domenichino e Caravaggio. Villa Borghese annoverava ben 12 tele del maestro.
Delle 6 superstiti 2 risalgono al sequestro ai danni del Cavalier d’Arpino, una è la Madonna dei Parafrenieri, un’altra è il Davide e Golia, mentre il San Giovanni Battista era fra le tele che il Merisi aveva con sé quando giunse a Palo, sotto la protezione appunto del Borghese.
Il San Girolamo è probabilmente l’unica opera commissionata direttamente dal cardinale, con il santo che porta appunto il rosso cardinalizio ed esprime il dissidio dell’uomo cristiano di lettere, che ama lo studio e insieme è seguace del Cristo.
Sulla Madonna dei Parafrenieri e sul Davide e Golia, vedi il sesto video della serie ROMARTECULTURA su YouTube.