La firma del Merisi con una “f”: fra’ Michele Angelo da Caravaggio. L’unica opera firmata dal pittore quando divenne cavaliere “colla croce in petto”, da Stefania Macioce
Riprendiamo sul nostro sito un brano da S. Macioce, Caravaggio: il pittore “colla croce in petto”, in S. Macioce (a cura di), I Cavalieri di Malta e Caravaggio, Roma, Logart Press, 2010, p. 111. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Caravaggio.
Il Centro culturale Gli scritti (7/3/2022)
N.B. de Gli scritti L’espressione riferita a Caravaggio “colla croce in petto” per indicare la sia appartenenza ai Cavalieri di Malta, l’ultimo degli ordini nati con le crociate ancora esistente, è del Susinno (cfr. su questo ancora S. Macioce, Caravaggio: il pittore “colla croce in petto”, in S. Macioce (a cura di), I Cavalieri di Malta e Caravaggio, Roma, Logart Press, 2010, p. 100.
La Decollazione del Battista nell’Oratorio di San Giovanni è indubbiamente un’opera straordinaria: la tela più grande che Caravaggio abbia mai dipinto e l’unica esistente che rechi la sua firma: “f. Michel An” cioè Fra’ Michele Angelo, trascritta nel fiotto di sangue che scorga dalla testa appena mozzata del Battista. il Gran maestro Alof de Wignacourt pare avesse donato al pittore, come ricompensa, una ricca collana d’oro, facendogli inoltre dono di due schiavi. Restaurata di recente la grande tela costituiva la pala d’altare dell’oratorio di San Giovanni Decollato a Malta.
Si ritiene sia stata realizzata a partire dal marzo 1608 poco dopo che Caravaggio aveva appreso del placet papale relativo alla sua nomina a Cavaliere. È stato anche supposto che questa grandiosa opera sia stata donata dal pittore all’ordine in sostituzione del “passaggio” cioè il dono - consuetamente pecuniario - che i cavalieri offrivano alla Religione al momento della loro ammissione.
La firma ove il pittore si qualifica come “Fra”, cioè fratello, suggerisce che il completamento dell’opera sia concomitante al cavalierato conseguito il 14 luglio 1608: in virtù di questo è invece meno convincente, l’ipotesi che il dipinto sia stato portato a termine per la festività di San Giovanni Decollato, patrono dell’oratorio, ricorrente il 29 agosto.
L’Oratorio era stato costruito tra il 1602 il 1605, sul cimitero ove venivano seppelliti i Cavalieri, tra cui quelli martirizzati dai turchi, e si presentava inizialmente disadorno.