Scusateci, ma noi di quelli che aizzano all’odio contro i russi non sappiamo bene cosa farcene in vista della pace in Ucraina, di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito alcune note di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Per la pace contro la guerra.
Il Centro culturale Gli scritti (6/3/2022)
Il tale incita all’odio. Il talaltro fomenta l’odio. Il ritornello è martellante negli slogan del politicamente corretto. Odiare è giustamente l’opposto del rispetto e della tolleranza. Odiare è il baratro che spinge poi alla violenza.
Ma quando esiste un conflitto vero che nasce da un violento che ingiustamente attacca guerra, in questo caso la Russia, pur con concause che dipendono dai suoi avversari – gli USA in primis con l’Europa al seguito e poi l’Ucraina -, ecco che si dimentica tale monito a liberare il mondo dall’odio.
“Chi odia non conosce Dio” – afferma Giovanni. Chi odia non giova alla pace – aggiungiamo noi. Chi odia è un ostacolo alla pace anche se è nel giusto.
Chi odia e demonizza l’avversario non può porsi al di sopra delle parti, anche se è una delle due parti ad essere gravemente offesa.
Semplice e grande è invece l’atteggiamento di papa Francesco il quale, pur non mancando di mostrare la diversa gravità delle colpe, invita alla preghiera per entrambi i contendenti.
Tale “neutralità” – per quanto non assoluta – è ciò di cui abbiamo bisogno.
Serve chi faccia sentire alla Russia che anch’essa è amata e che i russi sono fratelli, “fratelli tutti”.
Serve sedersi ad un tavolo negoziale dove si sia disposti a concessioni e non ad alzare muri.
Estremamente interessante e giusto è che taluni politici non siano favorevoli a dare ulteriori armi all’Ucraina e a tornare ad alzare la spesa degli armamenti occidentali, come invece sta facendo il Governo.