Una domanda sull’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia che ha invaso ingiustamente l’Ucraina, di Giovanni Amico

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 07 /03 /2022 - 14:02 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito alcune note di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Per la pace contro la guerra.

Il Centro culturale Gli scritti (7/3/2022)

Non c’è dubbio che l’attacco di Putin sia lesivo di ogni diritto, sia da condannare in maniera assoluta, sia un atto di violenza gravissimo.

Ma questo giustifica il fatto che egli sia ritenuto la causa di ogni male? E che l’atteggiamento più proficuo per la pace sia l’estromissione da qualsivoglia ambito dei russi, dai tornei sportivi alle manifestazione artistiche, con la “scomunica” di un’intera nazione?

Il pensiero della complessità ci ha abituato ad accorgerci che, dinanzi ad una grave crisi, esiste spesso una responsabilità anche dell’altra componente. Nel caso in questione non vi è dubbio che gli USAl’Europa in diversi casi non si siano posti dinanzi alla Russia e al mondo intero in maniera giusta e adeguata (vedi anche solo il caso della Siria, che non è una piccola questione, bensì un errore strategico enorme commesso dagli USA e dall’Europa a danno della Russia e dei suoi alleati).

Non sarebbe allora per la  pace più proficua un’ammissione  anche delle proprie responsabilità, piuttosto che l’addossarle tutte le colpe?

Tale atteggiamento non rende più difficile le trattative?

La decisione di fornire armi di ogni tipo all’Ucraina è la decisione giusta dopo che per anni si è sventolata la bandiera del pacifismo, dell’interdizione delle armi ad ogni costo? Si intende forse dire, allora, che la guerra è lecita se si viene attaccati e che è bene accrescere il proprio arsenale di armi?

Certo, per l’opinione pubblica, che non conosce il pensiero della complessità tante volte invocato, avere un nemico comune e chiaro da combattere fa sentire apparentemente tutti più vivi e responsabili.

Ma gli intellettuali non aiuterebbero il ristabilimento della pace se, invece di soffiare sul fuoco, agissero con una visione più moderata, cercando di far emergere anche le colpe americane (sono alleati dei ribelli in Siria che hanno provocato una guerra con almeno 211.000 morti e con l'Arabia che attacca in Yemen in una guerra con almeno 70.000 morti, le cifre più basse fornite da agenzie stampa che talvolta le gonfiano a dismisura) ed europee, invece di dipingere Putin come l’unico tiranno del tempo presente?