Sono i fidanzamenti e le nuove nascite a generare nuovi cristiani. Del catecumenato e della nascita di nuove famiglie. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 24 /01 /2022 - 00:10 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Teologia pastorale.

Il Centro culturale Gli scritti (23/1/2022)

Importante è l’attenzione al catecumenato e a coloro che chiedono da adulti il Battesimo.

Ma questo è solo uno degli aspetti della crescita della Chiesa e del suo accrescimento.

L’altro, almeno altrettanto importante, è quello della generazione di nuove famiglie.

Se in una comunità giovanile c’è un tot di giovani, non appena essi si fidanzano e poi si sposano con ragazzi e ragazze esterne alla comunità, ecco che il numero dei fratelli e delle sorelle raddoppia.

E certo è che ai membri della comunità spetta poi il compito di avvicinare al Signore i loro fidanzati (e proprio il catecumenato attesta che un’alta percentuale dei nuovi battezzati si avvicina alla Chiesa a motivo del fidanzato o della fidanzata credente).

Se c’è un gruppo di quaranta giovani, se essi si fidanzano con i loro compagni delle superiori o dell’università, ecco che diventano ottanta!

Ma la crescita della comunità è data poi dalla generazione dei figli. Se ogni coppia genera due bambini, ecco che la comunità matura del doppio. Se poi se ne generano quattro - come potrebbe essere e forse dovrebbe anche essere -, ecco che la crescita è enorme (e proprio il catecumenato attesta che un’alta percentuale dei nuovi battezzati si avvicina alla Chiesa a motivo della nascita di un figlio).

La vera causa della debolezza e della stasi delle nostre comunità è data dalla mancanza della maturazione di nuove famiglie e dall’assenza di nuovi bambini.

Ma questo è il motivo della stasi non solo delle nostre comunità, ma ancor più della società intera. È l’Italia intera a non essere viva, prima delle singole comunità. È nella cultura del paese la stanchezza e l’assenza di una prospettiva di “lunga vita”, che sarebbe invece data dall’accrescersi delle famiglie, che creerebbe il clima continuo della festa e della novità.