«Ditemi, Sig. Krusciov: ma voi potete davvero pensare che il destino del popolo russo, la vocazione del popolo russo, la missione storica del popolo russo, può essere sradicata dalla grazia di Cristo da cui ha preso impulsione e vita?». La lettera che Giorgio La Pira scrisse nel 1958 a Krusciov, segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1953 al 1964

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 20 /12 /2021 - 22:36 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito la lettera che Giorgio La Pira scrisse il Mercoledì Santo, 2 aprile 1958, a Krusciov, segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1953 al 1964 (riprendiamo la lettera dalla sua traduzione su Vita pastorale del numero 2 del febbraio 2004). Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. la sezione Novecento: il comunismo.

Il Centro culturale Gli scritti (20/12/2021)

Egregio Sig. Krusciov,
        questa lettera di augurio pasquale non Le recherà forse meraviglia: Ella conosce già – perché li conosce attraverso quanto Le scrissi nella lettera dello scorso anno – i sentimenti profondi che la ispirano. Non so perché: eppure c’è nel fondo della mia anima, per Lei, un misterioso "movimento" – come si dice – di speranza e di simpatia. Nonostante l’abisso ideologico che ci divide, tuttavia nella radice del mio animo trovo per Lei come un "aggancio" di comunione e come un ponte di speranza!

Perché? Non lo so: anzi, lo so: perché qualcosa di profondo, di misterioso, che appartiene all’ordine stesso delle cose che non passano, dei semi che non appassiscono, sta operandosi in Lei: Dio la sollecita, con la Sua grazia e col lievito della Sua ispirazione, a procedere nell’azione di "apertura" che Ella ha intrapreso: "apertura", quale?

L’apertura verso il Cielo: verso il "vertice": e questo vertice è Dio medesimo!

Il vero problema cruciale della storia intiera attuale è questo: il problema cruciale della Russia è questo: il problema cruciale delle nazioni è questo: è il problema dell’apertura sovietica verso il vertice dei valori: una porta – per così dire – che si spalanca nella direzione del Cielo!

Quando questa porta sarà aperta, si potrà allora dire che veramente la pace è discesa sulla terra: gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Chi ha oggi la chiave per aprire questa porta? Voi, e voi soltanto. La ragione provvidenziale della vostra ascesa a Capo del governo – cioè a detentore di tutti i poteri effettivi di comando dello Stato sovietico – è proprio questa: Dio vi ha confidato la chiave adatta per aprire quella sola porta attraverso la quale passa la speranza del mondo e la pace delle nazioni.

Nikita Krusciov: La Pira, in piena guerra fredda, andò a trovarlo a Mosca (foto Farabola).

Signor Krusciov: lo so: non è facile maneggiare questa chiave ed aprire questa porta: immensi ostacoli e grandi resistenze vi si oppongono: e tuttavia il problema dei problemi – per la Russia, per le nazioni, per la storia intiera – è questo: aprire questa porta misteriosa che è la porta di Dio, attraverso la quale passa la grazia, la pace, la speranza del mondo!

Voi siete troppo intelligente e realista per sottovalutare l’importanza delle cose che vi dico: per sottovalutare, cioè, la validità storica di questo immenso problema divino ed umano insieme.

Se Marx vivesse oggi, se egli fosse al vostro posto, Egli stesso, forse, mediterebbe intorno a questo problema come si medita intorno al centro della storia: Egli stesso scrutando e valutando nel suo significato più profondo la "sintomatica" del nostro tempo, si accorgerebbe che il problema dei problemi del tempo presente è il problema di Dio.

Basta dare uno sguardo attento, meravigliato, ai sintomi così marcati di rinascite profonde nella tanto profonda e misteriosa anima russa!

Le voci più significative della letteratura russa, della speranza russa, altro non dicono: sono voci che partono dagli abissi misteriosi della grande anima slava e che salgono, piene di nostalgie e piene di speranza, verso le cime della preghiera e della bellezza!

Le radici mistiche del popolo russo sono in pieno fermento: la vita misteriosa di Dio le anima: in tutta la gioventù russa di oggi torna a circolare la linfa vitale della grazia e della preghiera.

Perché chiudere gli occhi davanti a questa irresistibile avanzata di Dio nella gioventù russa, come, del resto, nella gioventù del mondo intiero?

Levate lo sguardo su tutti i continenti: Europa, Asia, Affrica, America, Oceania: non vedete? Ovunque la "ripresa" della grazia di Dio è in piena fioritura: ovunque il Signore avanza: la Chiesa (o la Moschea, o la Sinagoga, o il tempio etc.) torna ad essere ovunque – in Russia ed in tutto il mondo – il centro di attrazione dei popoli, delle nazioni, delle civiltà!

Volere chiudere questi fermenti divini, che cambiano le strutture del mondo, entro gli schemi angusti e ormai consumati della "dialettica materialistica" è davvero atto disperato: anzi, è infantilismo storico, politico, culturale, economico: se Marx vivesse oggi, a contatto di questa realtà così viva, Egli stesso, con il suo "istinto" di israelita, darebbe la interpretazione autentica, realista, di questa immensa fermentazione storica: direbbe - siamo in presenza del mistero di Dio, dell’azione "lievitante" di Dio: del Dio vivente: Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe: Dio che ha parlato ed operato attraverso i profeti: Dio che si è manifestato, infine, nel Figlio Suo, in Cristo: e che, a partire da Cristo risorto, ha lievitato e lievita e lieviterà sempre la storia del mondo.

"Sarò con voi tutti i giorni sino alla consumazione dei secoli" (S. Matteo 28,20).

Ditemi, Sig. Krusciov: ma voi (che il Signore ha dotato di tanti talenti di intuizione, di intelligenza, di coraggio, – facendovi detentore di tutti i poteri di comando dello stato sovietico) potete davvero pensare che il destino del popolo russo, la vocazione del popolo russo, la missione storica del popolo russo, può essere sradicata dalla grazia di Cristo da cui ha preso impulsione e vita? No, certamente: voi lo vedete ogni giorno di più: questa vocazione cristiana, questa missione cristiana torna ogni giorno più a rifiorire nell’anima russa: è una vocazione strutturale: tocca la ragione stessa di esistenza del popolo – anzi dei popoli – della Russia.

È vano contrastarla: bisogna, anzi, darle libero campo di espansione: bisogna aprirle la porta: aprire la porta, dare libertà di movimento, alla grazia di Cristo che torna ad irrompere irresistibilmente nel popolo russo e in tutti i popoli della terra!

Ecco, egregio Sig. Krusciov, il problema dei problemi: hic Filius fabri fit magna quaestio mundi: questo figliuolo del fabbro (Cristo) costituisce la questione fondamentale del mondo, dice un detto medioevale! E la cosa è realmente così: la storia di duemila anni è la documentazione irrefutabile di questa verità così drammaticamente vera. Gesù lo disse: "Trarrò tutto a me".

La Sua Croce – e la Sua resurrezione – è il perno della storia e del mondo: omnia ad Te traxisti saecula, dice un tratto vivo della liturgia pasquale.

Se voi siete ora capo del governo russo, la ragione profonda di questa vostra posizione è una sola: perché Voi affrontiate questo problema, apriate questa porta; così facendo il popolo russo – tutti i popoli della Russia – sentirà in Voi il Suo capo, l’interprete profondo della Sua anima, della sua storia autentica, della sua autentica missione: e voi donerete, solo allora, certezza di pace al mondo che la aspetta!

La conferenza al vertice (– quella autentica, quella che edificherà la pace delle nazioni –) è proprio questa: questa "conferenza con Dio" – epperciò con Cristo e con Colui che ne è in terra il Vicario – che sarà feconda di immense speranze e di immense fioriture di beni, terrestri e celesti, per tutti i popoli della terra.

Vi prego, Sig. Krusciov, di non considerare come illusoria e poetica o fantastica questa lettera. No: è una lettera estremamente realistica.

Chi vi scrive non è un sognatore: è un realista, nel senso più vivo del termine.

È un realista che guarda la realtà attraverso tutte le componenti di cui essa consta: componenti economiche, componenti tecniche, politiche e così via: ma tra queste componenti ve ne è una che è la più fondamentale, perché condiziona e finalizza tutte le altre: è la componente soprannaturale: è la presenza misteriosa ma effettiva ed efficace di Cristo risorto nel cuore della storia: è una componente "messianica", "escatologica": quella stessa – in ultima analisi – che animò, in modo anonimo, contraddittorio, ed inconsapevole, la meditazione e l’azione di Marx (israelita).

La storia è finalizzata: e Cristo risorto ne è il misterioso, ma effettivo, finalizzatore!

Dal fondo del cuore, io Vi dico: riflettete su questa "ipotesi" storica che ha un peso immenso: perché la domanda è drammatica: – se Cristo fosse davvero risorto? (ed è risorto); se questa ipotesi storica e questa interpretazione storica fosse vera (ed è vera)?

Quali orizzonti storici, allora: e quale impegno e quali responsabilità per gli uomini cui sono affidate le chiavi della storia!

Il Signore vi illumini, Sig. Krusciov: vi dia la grazia di aprire le porte che aprono la storia russa e la storia del mondo nella direzione di Lui.

Questo è l’augurio pasquale che io formulo per Voi in questo giorno sacro alla passione ed alla resurrezione di Cristo: che Voi possiate intravedere questa luce divina e ripetere al popolo russo ed ai popoli tutti della terra, il dolce saluto di Cristo risorto: "Pace a voi" (S. Giovanni 20,19).

La Madonna vi ispiri e vi assista: il Vostro compito e le vostre responsabilità sono immense: per questa ragione noi – a Firenze ed in tanta parte d’Italia e del mondo – preghiamo per Voi: perché la grazia di Cristo trovi posto nel vostro animo e torni a "circolare" liberamente e ad "espandersi" liberamente presso il popolo delle Russie e presso i popoli tutti della terra.

Credetemi con animo pieno di speranza.

Vostro

La Pira