«Più di tutti penso al portiere. Perché? Perché deve bloccare la palla dove gliela calciano, non sa da dove verrà. E la vita è così. Bisogna prendere le cose da dove vengono e come vengono. E quando mi trovo di fronte a situazioni che non mi aspettavo, che vanno risolte, e sono venute da lì mentre le aspettavo da là, penso al portiere, perciò vi tengo molto presenti». Saluto di papa Francesco ai dirigenti e ai calciatori della squadra Villarreal CF
Riprendiamo sul nostro sito il discorso di papa Francesco ai dirigenti e ai calciatori della squadra Villarreal CF presso la Sala Clementina, del 23/2/2017. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Sport.
Il Centro culturale Gli scritti (22/11/2021)
Cari amici, buongiorno,
Vi saluto con gioia, giornalisti, allenatori e dirigenti della squadra del Villarreal e vi ringrazio per questa visita in occasione della partita che giocherete questa sera.
Il calcio, come gli altri sport, è immagine di vita e di società. Voi in campo avete bisogno gli uni degli altri. Ogni giocatore mette la sua professionalità e la sua abilità a beneficio di un ideale comune, che è giocare bene per vincere. Per ottenere questo affiatamento occorre allenarsi molto; ma è anche importante investire tempo e fatica nel rafforzare lo spirito di squadra, per riuscire a creare questa correlazione di movimenti: un semplice sguardo, un piccolo gesto, un’espressione comunicano tante cose in campo. Ciò è possibile se si agisce con spirito di cameratismo, mettendo da parte l’individualismo e le aspirazioni personali. Se si gioca pensando al bene del gruppo, allora è più facile ottenere la vittoria. Invece, quando uno pensa a se stesso e si dimentica degli altri, noi in Argentina diciamo che è uno a cui piace comerse la pelota [trattenere la palla] solo per sé.
Inoltre, quando giocate a calcio, state al tempo stesso educando e trasmettendo valori. Molte persone, specialmente i giovani, vi ammirano e vi osservano. Vogliono essere come voi. Attraverso la vostra professionalità, trasmettete un modo di essere a quanti vi seguono, soprattutto alle nuove generazioni. Ed è una responsabilità, e vi deve motivare a dare il meglio di voi per esercitare quei valori che nel calcio devono essere palpabili: il cameratismo, l’impegno personale, la bellezza del gioco e il gioco di squadra.
Una delle caratteristiche del buon sportivo è la riconoscenza. Se pensiamo alla nostra vita, possiamo evocare il ricordo di tante persone che ci hanno aiutati e senza le quali non staremmo qui. Potete ricordare con chi giocavate da bambini, i vostri primi compagni di squadra, gli allenatori, gli assistenti e anche i tifosi, che con la loro presenza vi incoraggiano in ogni partita. Questo ricordo ci fa bene, per non sentirci superiori e prendere coscienza che siamo parte di una grande squadra cha ha iniziato a formarsi da tempo. Sentirci così ci aiuta a crescere come persone, perché il nostro “gioco” non è solo nostro, ma anche degli altri, che in qualche modo fanno parte della nostra vita. E inoltre rafforza lo spirito del gioco amateur [amatoriale], che non bisogna mai perdere, che bisogna recuperare ogni giorno, perché ti conserva con quella freschezza, con quella grandezza d’animo.
Vi incoraggio a continuare a giocare dando la parte più bella e migliore di voi, affinché altri possano godere di questi momenti gradevoli che rendono la giornata diversa. Mi unisco a voi, prego per voi, imploro la benedizione della Madonna delle Grazie e l’intercessione di San Pasquale Baylon, Patroni della città di Villarreal, affinché vi sentiate sostenuti nella vostra vita e possiate essere strumento per portare a quanti vi seguono e incoraggiano la gioia e la pace di Dio e con gli amici.
Mi aiuta molto pensare al calcio perché mi piace, e mi aiuta. Ma più di tutti penso al portiere. Perché? Perché deve bloccare la palla dove gliela calciano, non sa da dove verrà. E la vita è così. Bisogna prendere le cose da dove vengono e come vengono. E quando mi trovo di fronte a situazioni che non mi aspettavo, che vanno risolte, e sono venute da lì mentre le aspettavo da là, penso al portiere, perciò vi tengo molto presenti. Grazie.