Dell’eccesso pericoloso nell’accusa agli avversari di essere fascisti e comunisti. Breve nota di Giovanni Amico

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 07 /11 /2021 - 23:02 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Politica ed economia.

Il Centro culturale Gli scritti (7/11/2021)

Fino a qualche anno fa era abituale l’accusa rivolta dal centro-sinistra al centro-destra di essere fascista, a cui corrispondeva la reciproca accusa rivolta dal centro-destra al centro-sinistra di essere comunista (si ricordino le “sparate” di Berlusconi in merito).

Ora il centro-destra sembra aver cessato questa triste modalità di accusa, mentre il centro-sinistra sembrerebbe averla accentuata.

Tale eccesso, purtroppo, indica la mancanza di argomentazioni e la debolezza di propositività, poiché ci si focalizza sui presunti difetti del nemico, generando odio e creando fantasmi.

Il fatto che il centro-destra utilizzi oggi meno l’accusa di essere comunisti rivolgendosi al centro-sinistra, potrebbe essere segno di un’evoluzione positiva. Se si assumesse al contempo l’impegno a far ritirare i politici oggettivamente collusi con i movimenti di destra degli anni ’70 e seguenti, potrebbe portare all’emergere di figure più moderate e alternative agli attuali leader e permettere loro di prendere le redini politiche del loro schieramento nei prossimi anni.

Se questo avvenisse e se nel centro-destra si proseguisse a rifiutarsi di identificare la parte avversa come comunista a causa di quei politici effettivamente collusi negli anni ’70 e seguenti con le frange estreme della sinistra comunista, ciò potrebbe contribuire ad un’evoluzione positiva del centro-destra.

Con tale riflessione non si intende orientare il voto a destra, ma solo indicare che si sta assistendo ad un’evoluzione nel centro-destra che è sperabile avvenga anche nel centro-sinistra.

Infatti, solo se si abbandonerà il troppo facile caratterizzare la parte avversa con il termine fascista o comunista, per nascondere la pochezza della propria posizione in materia di migrazioni, sviluppo del lavoro, capacità di far crescere nella cultura le giovani generazioni, capacità di affrontare la crisi demografica, si realizzerà un vero contributo.

Il rifugiarsi, invece, in troppo facili slogan contro l’avversario farà peggiorare ancor più la già asfittica politica italiana.