Afghanistan, il silenzio dei musulmani. C'è bisogno che gli islamici di tutto il mondo reagiscano a questa orribile deviazione della loro religione da parte di delinquenti e barbari, di Tahar Ben Jelloun
Riprendiamo da Repubblica del 20/8/2021 la traduzione di un articolo di Tahar Ben Jelloun. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Medio Oriente.
Il Centro culturale Gli scritti (29/8/2021)
N.B. de Gli scritti Il silenzio riguarda anche gli afghani già presenti in Italia, che non avrebbero ragione di temere attacchi da parte talebana o meglio, che potrebbero avere meno timore, essendo in un paese lontano dall'Afghanistan. Possiamo affermare per certo che alcuni anni fa due giovani afghani che avevano manifestato separatamente l'interesse a conoscere meglio il cristianesimo risposero alla domanda se avessero avuto piacere ad essere messi in contatto l'uno con l'altro: "Preferisco di no, perché se l'altro si lasciasse scappare una sola parola, io verrei ucciso". Nessuno dei principali quotidiani si preoccupa di intervistare gli afghani presenti in Italia in merito a quanto sta avvenendo e il nostro paese vive fingendo che non ci siano tali presenze. Più volte abbiamo visto musulmani intevistati dalle reti nazionali di spalle perché non potessero essere identificati per il pericolo che avrebbero corso per le loro dichiarazioni sulla mancanza di libertà per la pressione sociale nella loro comunità anche nel nostro paese: perché non intervistarli almeno così, in maniera da far sentire una voce critica afghana qui in Italia e dare forza all'opposizione ai talebani?
Un silenzio assordante dei paesi musulmani ha accolto la vittoria dei talebani in Afghanistan. Indifferenza o semplice passività, o piuttosto una vecchia abitudine a non dire nulla, a non fare nulla quando l'Islam viene usato per un compito indegno dei suoi valori?
Il Qatar, che ha aiutato discretamente i talebani, si comporta come se non avesse nulla a che fare con loro. Non una parola. Né l'Arabia Saudita ha fatto alcun commento. Eppure c'è molto da dire sul modo in cui l'Islam viene deviato per diventare bandiera e ideologia del terrorismo talebano.
Perché i popoli musulmani di tutto il mondo non reagiscono a questa orribile deviazione della loro religione da parte di delinquenti e barbari? Perché un'istituzione come Al Azhar, al Cairo, non si esprime con fermezza e senza ambiguità contro queste bande di distruttori dell'Islam? Perché assistiamo quotidianamente al trionfo dell'orrore in Afghanistan come in alcuni Paesi africani, senza muoverci, senza gridare, senza manifestare nelle strade il rifiuto assoluto di questa barbarie arrogante e trionfante?
Boko Haram significa "libro proibito". Talebani significa "studenti". Sia il primo che i secondi si incontrano nel tunnel dell'oscurantismo. Entrambi i fenomeni sono segnati dall'odio per i libri e la cultura. Dall'odio e l'asservimento della donna.
Da molto tempo l'Islam è usato da dei criminali come ideologia e bandiera di un nuovo ordine, quello della sottomissione e della schiavitù dei bambini e delle donne. Inutile ricordare che niente di tutto questo esiste nell'Islam, ma si lascia aperta la porta alla possibilità che la gente creda che l'Islam sia questo.
I testi, letti con intelligenza, scagionano l'Islam da questi atti di violenza. Ma è necessario mobilitarsi ovunque nel mondo musulmano per rifiutare questi abusi che negano ogni civiltà, ogni cultura, ogni umanità.
In Nigeria, Boko Haram rapisce giovani liceali per indurre i genitori a non mandare più le loro figlie a scuola. I talebani fanno traffico di droga per comprare armi e conquistare un intero Paese. L'11 marzo 2001, il patrimonio culturale mondiale subì un danno irreparabile con la distruzione delle monumentali statue di Buddha a Bamiyan. Il mondo musulmano, contrariamente al mondo occidentale, non reagì.
Vent'anni dopo, gli insorti si sono impadroniti delle principali città senza nemmeno dover combattere. Kabul si è arresa. Nel frattempo, il presidente del Paese è fuggito all'estero. L'esercito regolare afghano è così corrotto che non ha opposto resistenza. Ha consegnato il Paese a una banda di uomini armati fino ai denti, pronti a imporre le proprie regole sul funzionamento di una società in cui le donne sono considerate schiave degli uomini.
Un abitante di Baghlan (una provincia del Nord) racconta: "Tutte le forze governative sono fuggite subito dopo l'arrivo dei talebani senza la minima resistenza".
Le donne fuggono prima che arrivino i talebani. Sanno che saranno violentate o costrette a sposare uno dei capi. Una giovane donna afghana ha detto all'Afp che "piange giorno e notte nel vedere i talebani costringere le ragazze a sposare i loro combattenti". Piange perché sa quale destino l'aspetta se cade nelle mani di questi individui.
Per ordine di Joe Biden, gli americani, dopo vent'anni di presenza, si sono ritirati da questo pantano. Ci si chiede perché si siano imbarcati in questa avventura. I vari leader americani non hanno tratto alcuna lezione dalla sconfitta in Vietnam
Certo, c'è stato prima l'intervento sovietico, poi la lotta contro il comunismo e l'ateismo dell'Arabia Saudita e infine l'arrivo degli americani con l'intenzione di addestrare l'esercito afghano per difendere il Paese dalla barbarie. Un fallimento su tutti i fronti. La guerriglia urbana ha più risorse della guerra convenzionale. E così l'Afghanistan diventerà il centro del terrorismo su scala globale.
Gli europei temono un afflusso massiccio di rifugiati afghani. L'Iran ha già accolto 3,5 milioni di afghani in fuga e il Pakistan 1,4 milioni. Gli europei sono pronti a dare soldi a questi due Paesi perché accettino altri rifugiati. La paura di vedere arrivare sul suolo europeo delle famiglie afghane è reale. L'asilo politico per questi milioni di rifugiati non funziona più.
Il mondo ha assistito al crollo di un esercito e di uno stato in pochi giorni. Si dice che alcuni governatori abbiano negoziato con gli insorti per fuggire, lasciando le città aperte ai talebani. Il male viene da lontano. La corruzione e la mancanza di legittimità dei governanti hanno contribuito alla rapida vittoria dei talebani.
Il silenzio del mondo musulmano ha sorpreso tutti. Un paese, una società, sono caduti nelle mani di persone che non sanno nulla dell'Islam e della sua filosofia. La vittoria dei talebani è il trionfo dell'oscurantismo religioso, la sottomissione delle donne e la fine della cultura. E tutto questo viene imposto a un popolo in nome dell'Islam.
(traduzione di Luis E. Moriones)