Parigi 2024, niente 50 chilometri di marcia in nome della parità di genere: sostituita da nuovo evento “misto”, di Lorenzo Vendemiale
Riprendiamo da il Fatto Quotidiano dell’8/12/2020 un articolo di Lorenzo Vendemiale. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Sport e Gender.
Il Centro culturale Gli scritti (17/8/2021)
Vi ricordate l’oro di Alex Schwazer alle Olimpiadi di Pechino 2008, il rettilineo finale col dito puntato verso il cielo, le lacrime agli occhi mentre tagliava il traguardo, una delle più incredibili medaglie azzurre nella storia recente dei Giochi, non soltanto per quello che sarebbe successo dopo all’atleta altoatesino?
Dimenticatelo, perché bisognerà dimenticarsi quella che fu la sua gara: la 50 chilometri di marcia, prova epica se ce n’è una dell’atletica leggera, è stata cancellata dal programma olimpico a partire dal 2024. In nome della parità di genere.
In questi giorni il Cio doveva decidere sul calendario di Parigi 2024. È un appuntamento periodico, specie da quando è stata data al Paese ospitante la possibilità di selezionare alcune discipline “variabili”. Per il 2020, ad esempio, Tokyo ha voluto arrampicata, surf, skateboard, baseball e karate. Parigi, invece, ha escluso le ultime due per puntare addirittura sulla breakdance.
Poi ci sono degli aggiustamenti interni alle varie discipline. E la notizia più rumorosa: la decisione di cancellare la 50 chilometri di marcia. Prova affascinante, storicamente teatro di drammi e trionfi sportivi. Tra l’altro spesso cara all’Italia, perché oltre all’oro di Schwazer ci ha regalato pure le vittorie di Pino Dordoni e Abdon Pamich, più altre tre medaglie. Una gara semplicemente storica, perché alle Olimpiadi si è sempre disputata dal 1932 ad oggi, con la sola eccezione di Montreal ‘76. Però soltanto al maschile. Ed è stata questa la sua colpa.
Da anni va avanti la battaglia da parte di alcune atlete e associazioni di categoria per ottenere la parità di trattamento ed avere anche la 50 chilometri femminile. Rivendicazione sacrosanta per quelle marciatrici che sognavano una medaglia olimpica, come i colleghi maschili.
Solo che la 50 chilometri è una gara massacrante, per tutti, anche per gli uomini, a maggior ragione per il fisico femminile. Sono poche le atlete in grado di sostenerla, anche perché non facendo parte dei programmi canonici sono poche quelle che si allenano per farla. Nel 2017, ad esempio, quando fu introdotta per la prima volta ai Mondiali di atletica, ci furono solo 7 partecipanti. È andata meglio a Doha 2019, con 23 iscritte, comunque la metà degli uomini.
Nel dubbio, il Cio ha deciso di risolvere la questione alla sua maniera: volendo assicurare la parità di genere e al contempo non appesantire il programma, invece di introdurre la gara al femminile (considerata poco televisiva con tempi superiori alle quattro ore) ha pensato bene di cancellare anche quella maschile. Sarà sostituita da un nuovo evento “misto”, probabilmente una staffetta, di percorso e durata inferiore, e nessuna tradizione. Così a Parigi 2024 ci saranno per la prima volta esattamente lo stesso numero di atleti uomini e atlete donne. Il Cio ha raggiunto il suo obiettivo.