1/ Cosa ci fa un astronauta sulla facciata della cattedrale di Salamanca?, di Daniel R. Esparza 2/ Lo strano caso del demone con il gelato sulla facciata di una cattedrale
1/ Cosa ci fa un astronauta sulla facciata della cattedrale di Salamanca?, di Daniel R. Esparza
Riprendiamo dal sito Aleteia (https://it.aleteia.org/2016/08/01/cosa-ci-fa-un-astronauta-sulla-facciata-della-cattedrale-di-salamanca/) un articolo di Daniel R. Esparza pubblicato l’1/8/2016. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Medioevo e Arte e fede.
Il Centro culturale Gli scritti (25/7/2021)
Carlos Espejo-cc
L’astronauta, opera dello scalpellino Miguel Romero, fa parte
di un’aggiunta alla facciata realizzata nel 1992, quando è stato
avviato un necessario processo di restauro diretto
dall’architetto Jerónimo García de Quiñones
Salamanca, oltre ad essere sede della celebre università nella quale studiò San Giovanni della Croce guidato da fra’ Luis de León, ospita anche due magnifiche cattedrali note come “la cattedrale vecchia” e “la cattedrale nuova”.
La cattedrale vecchia, la cui costruzione è iniziata nel XII secolo ed è terminata alla fine del XIV, è dedicata a Santa Maria della Sede ed è di stili gotico e romanico iberico. Potrebbe essere una delle più antiche di tutta Europa.
Varie persone sono rimaste sorprese vedendo un astronauta accanto a una specie di fauno che mangia un cono gelato tra i motivi decorativi della facciata.
Quando è iniziata la costruzione della cattedrale nuova si è pensato di demolire quella precedente, ma il ritardo nei lavori ha fatto desistere dall’idea. L’inizio della costruzione della cattedrale nuova risale infatti al 1520, ma l’edificio è stato terminato solo nel 1733.
La cattedrale vecchia continuava quindi ad essere necessaria per celebrare la liturgia, per cui è rimasta.
Come si vede, la cattedrale “nuova” non è poi così nuova, ed è per questo che più persone si sono sorprese vedendo un astronauta (accanto a una specie di fauno che mangia un cono gelato) tra i motivi decorativi della sua facciata, al punto che più di un blogger è caduto ingenuamente nelle tipiche speculazioni sugli UFO che venivano a visitare l’umanità e a darle una mano al momento di costruire i suoi grandi monumenti.
Lungi da tutto ciò, l’astronauta, opera dello scalpellino Miguel Romero (che non ha niente dell’extraterrestre), fa parte di un’aggiunta alla facciata della cattedrale realizzata nel 1992, quando è stato avviato un necessario processo di restauro diretto dall’architetto Jerónimo García de Quiñones.
Il restauro si è inserito nel contesto di un’esposizione temporanea svoltasi nella cattedrale e intitolata “Le età dell’uomo”.
Il progetto ha cercato di seguire l’estetica della decorazione della cattedrale, ma includendo motivi che avessero almeno un accenno di contemporaneità.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
2/ Lo strano caso del demone con il gelato sulla facciata di una cattedrale
Riprendiamo dal sito Aleteia (https://it.aleteia.org/2019/11/09/demone-con-gelato-facciata-cattedrale/) un articolo di Daniel R. Esparza pubblicato il 9/11/2019. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. Per approfondimenti, cfr. le sezioni Medioevo e Arte e fede.
Il Centro culturale Gli scritti (25/7/2021)
Ramón Cutanda López | Flickr CC BY 2.0
Tecnicamente parlando, un doccione non è altro che la parte sporgente di un tubo che serve a far defluire l’acqua che altrimenti si accumulerebbe su un tetto. Anche se li associamo immediatamente all’architettura medievale, i doccioni non sono affatto un’invenzione del Medioevo: gli egiziani, infatti, li includevano già come elemento di costruzione, per evitare che l’umidità distruggesse i loro soffitti.
Alcuni storici sottolineano che l’uso dei doccioni nelle cattedrali ha anche una chiara funzione pedagogica: queste creature fantastiche rafforzano la nozione che il male rimane al di fuori della chiesa, a livello metaforico e letterale, ovvero che il male fugge dai luoghi sacri.
I modi in cui si illustra il male, però, cambiano nel corso del tempo, e quindi non dovrebbe sorprendere che in alcune cattedrali contemporanee si trovino dei doccioni che rappresentano alcune delle realtà più note della nostra epoca. Alcuni sculturi hanno incluso Darth Vader, l’ex Jedi che ha deciso di arrendersi al lato oscuro, come doccione. Come gli scalpellini medievali traevano ispirazione dal bestiario che avevano a portata di mano (nella maggior parte dei casi ereditato dalla mitologia greca) per decorare le facciate delle basiliche e cattedrali a cui lavoravano, gli artisti e i restauratori contemporanei fanno lo stesso, mescolando tradizione e cultura pop per trasmettere lo stesso messaggio.
Non tutti i doccioni rappresentano comunque necessariamente il male. In questi intricati disegni possono essere usati anche alcuni motivi più innocenti. Sulla facciata della splendida cattedrale di Salamanca, si trovano infatti sia un astronauta che quello che sembra un fauno, o un demone, che si gode un cono gelato. Queste figure sono state incluse nella facciata della “nuova” cattedrale nel 1992 come parte di un progetto artistico chiamato “le età dell’uomo”, che ha inserito alcuni motivi contemporanei nell’edificio. C’è chi dice che il fauno rappresenti gli studenti dell’università di Salamanca!